Diciassette anni son passati dall’esplosivo debutto del Clan newyorchese e ancora la creatura di RZA e soci fa parlare di sè: il Wu-Tang è sempre stato simbolo di qualità e attitudine commerciale non comuni; l’originale e imponente strategia di marketing hanno sempre contraddistinto la vita del collettivo, la capacità di assaltare il music-biz e di non far mai calare l’attenzione hanno sempre significato tanto nel progetto complessivo. Nei momenti di silenzio tra un disco e l’altro abbiamo assistito alle uscite soliste dei vari componenti, in maniera tale che chart e ascoltatori difficilmente riuscissero a liberarsi dalla presenza del Clan. è quindi mossa prevedibile e coerente l’uscita di una retrospettiva che propone inediti e rielaborazioni, curata dalle mani attente e diligenti dell’affiliato DJ Mathematics (presente anche con un buon pezzo tutto suo, “Da Way We Were”): un’uscita che per altri avrebbe significato soltanto l’inutile raschiare sul fondo del barile, per il gruppo che ci ha regalato artisti del calibro di Ghostface Killah è invece un tributo al proprio stile e ai fan.
Soprattutto ai fan: se infatti questi rimarranno ovviamente soddisfatti di “Return Of The Wu”, ascoltatori occasionali faranno meglio a buttarsi innanzitutto sui dischi ufficiali.
Nelle quindici tracce del disco si trovano tutti i motivi che hanno reso grande il Wu-Tang: un funk smontato e rimontato tra aggressività , tenebre e incombente psichedelia; il rimare vario e (quasi) sempre eccellente di mc ormai entrati nella storia; le innumerevoli derive che hanno da tempo dimostrato il talento dei nostri (per esempio il pop-soul dell’ultimo “8 Diagrams”).
Ma avrete capito che non tutto è oro quel che luccica: trattandosi perlopiù di scarti dai lavori precedenti la qualità media non è altissima, eppure polvere e incertezze non nascondono comunque il talento che si esprime principalmente nei momenti più classici dell’album (“Rush” e “Iron God Chamber”da sole giustificano tutta l’operazione). Una scaletta meno ingombrante avrebbe sicuramente evitato momenti di stanca (“Strawberries & Cream”, nonostante un Ghostface sempre ottimo, rappresenta il peggior ammiccamento possibile a certo commerciale r’n’b), ma l’ennesimo tassello di una carriera enorme riesce a farsi ascoltare con piacere. Se poi, come si vocifera, l’attesa per il vero ritorno del Clan non dovrebbe prolungarsi eccessivamente, non potremmo rallegrarci maggiormente.
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2. Respect
3. Its What It Is
4. Strawberries & Cream
5. Station ID Break (Exclusive Mix)
6. All Flowers
7. John
8. Treez
9. What It Is
10. Iron God Chamber
11. Real Nillaz
12. Rush
13. Da Way We Were
14. Early Grave
15. Keep Pace (Exclusive Mix)
16. Spotlite (Original Mix)
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