Nelle nostre ore di sonno, poche o tante che siano, le difese si abbassano e ci ritroviamo vulnerabili. Vulnerabili, come la ragazza in copertina, che dorme incurante delle frecce che la circondano, miracolosamente illesa grazie alla sua favolosa stella protettrice, e sensibili, capaci di sentire e provare sensazioni che difficilmente percepiamo in uno stato di coscienza.
Holly Miranda per la sua seconda fatica discografica ha scelto una protezione particolare, un aiuto significativo e determinante per la produzione del suo disco. Si chiama Dave Sitek, meglio conosciuto come membro a pieno titolo dei Tv On The Radio. Una scelta che segna pesantemente tutto il lavoro, marcando con decisione lo scarto rispetto alle precedenti esperienze. Quanto sia poi dovuto alla presenza di Dave piuttosto che alla crescita artistica di Holly stessa lo potremo verificare solo in futuro, perchè il dubbio è lecito e rimane, ascolto dopo ascolto.

Una sospensione di giudizio, che verrebbe voglia di allargare all’intero lavoro. Se vi tuffate nella ricerca dei brani dell’album su YouTube incapperete sicuramente nelle versioni acustiche ed essenziali che la nostra Holly propone di buona parte delle tracce. Come dire, io le avrei fatte così, nelle corde acustiche ed intime che mi sono forse più opportune e consone. Ma alla fine devo crescere, devo raggiungere una platea più allargata e sicuramente aver incontrato le doti e aver goduto delle cure e delle attenzioni di un nome del livello di Sitek non può che essere un bene. Ecco allora che le sonorità  intime e raccolte di cui sopra, punto di partenza delle composizioni della nostra e forse più in linea con le sue propensioni melodiche, hanno subito una operazione di intenso ‘restyling’, in linea con la proposta sonora del gruppo madre del produttore stesso. Senza i livelli di elettricità  e claustrofobia che tanto amiamo nei Tv On The Radio, ma con la stessa ricchezza di suoni e strumenti che attraversa ogni pezzo, con la medesima cura nella composizione di ciascuna traccia, mai lineare e giocata invece su frequenti cambi di registro e una incessante sovrapposizione di suoni e voci.

A volte il gioco riesce veramente bene, come nell’iniziale ninna-nanna, “Forest Green Oh Forest Green”, che introduce un lavoro calato nelle atmosfere del sonno e del suo fluire con un dolce motivo pianistico per lasciare via via il passo alla pienezza di fiati e tastiere. O nella dolce “Waves”, sospesa e misurata nella composizione, in bilico tra una rarefatta quiete e una composta intensità . O ancora nella spectoriana traccia finale, una “Sleep On Fire” che oscilla tra il Wall-Of-Sound tanto amato e i brevi inserti acustici che la stemperano e leniscono la fatica del un risveglio finale.
Altre volte invece la canzone sembra soffrire della produzione eccessiva, che appesantisce senza nulla aggiungere, e inutilmente allontana l’attenzione dalla fragilità  di alcuni ricami melodici, che forse avrebbero invece tratto giovamento da una scelta produttiva più rarefatta, come è possibile percepire in qualche frammento, che avvicina i suoni ad altri lavori onirici, un nome per tutti quello di Hope Sandoval. Ascoltate per credere la seppur stupenda “Sweet Dreams”. Cosa non sarebbe stata se la cascata sonora di fiati, tastiere e cori non l’avesse annegata a partire dall’istante 0:00, incessante fino alla fine.

Tre stelle, allora, perchè è sicuramente un disco che si ascolta volentieri e con piacere, in particolare (…e come potrebbe essere diversamente…) nelle ore notturne, immersi nel buio e nella quiete generale, liberi di lasciarsi trasportare dalle sensazioni e dai pensieri. Attenti, però. Se non siete sicuri delle capacità  del vostro angelo custode, prima chiudete bene la porta e poi schiacciate il tasto play del lettore.

Cover Album

The Magician’s Private Library
[ Rough Trade – 2010 ]
Similar Artist: Hope Sandoval, Beth Orton, Feist
Rating:
1. Forest Green Oh Forest Green
2. Joints
3. Waves
4. No One Just Is
5. Slow Burn Treason
6. Sweet Dreams
7. Everytime I Go To Sleep
8. High Tide
9. Canvas
10. Sleep On Fire