Si fa tanto parlare di Indie americano, di gruppuscoli tanto osannati quanto sterili nell’approccio e soprattutto nella proposta musicale.
Gli Strange Boys erano sulla strada giusta con il loro precedente album.
Un garage rock ad elevato numero di ottani, che qualcuno definì la perfetta colonna sonora del Sabato Sera, che scuoteva le membra e ti accompagnava sguaiato in ogni sommossa nelle ore piccole.
Poi il gruppo di Austin decide di cambiare pagina e riscoprire le radici del sixties sound a loro veduta più straight. Annette alla line up gente del giro Mika Miko e Darker My Love e si lancia in un delirio ‘folk alcolico’ dalla piega slacker: quindi canto viziato alla J. Mascis (che davvero sa di stantio e veste bene solo all’originale) ed un mood alla “Blonde On Blonde” per un Dylan dilaniato ormai da cani e porci.
Ora mi chiedo, avevamo bisogno di un altro disco così a fare numero sugli scaffali degli ipermercati?
Una nenia di dubbio gusto suddivisa in 12 episodi che scivolano via senza senso apparente, in un abisso di noia e privo di un qualsivoglia gemito di resurrezione?
Forse alle 4 di mattina dopo essere stato lasciato dalla fidanzata della vita (che non ho) ed aver abusato di droghe mescaline e lacrime amare, troverei un senso a questo “Be Brave”.
Può anche darsi che abbia perso la via maestra alla Sacra Fonte dell’Ironia, ma datemi del fottuto rock and roll e basta.
Vogliamo questo, scuotendoci dall’oblio del mondo che capicolla, fare girotondi e girotondi e girotondi su una corda tesa di chitarra.
Avete capito?
Grazie tante!
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2. A Walk on the Bleach
3. Be Brave
4. Friday in Paris
5. Between Us
6. Da Da
7. Night Might
8. Dare I Say
9. Laugh at Sex, Not Her
10. All You Can Hide Inside
11. The Unsent Letter
12. You Can’t Only Love When You Want To