Scuba sta a Hotflush Records come Kode9 sta a Hyperdub. Evoluzione. Un mostro che dieci anni fa nacque nel sottoborgo di una Londra vibrante oggi continua a muoversi, crescere, incrociandosi con altri mostri di altri luoghi ed altri tempi. Scuba e la sua cricca rappresentano questo: evoluzione infraculturale, “Triangulation”.
Paul Rose del resto adesso vive a Berlino, contaminando le sue radici britanniche con le gelide e tech-niche sonorità nordiche. Dalla Germania gestisce il suo roster di artisti più in voga del momento: da Joy Orbison che ha fatto impazzire mezzo mondo con la sua “Hyph Mngo” al più minimalista Sigha fino al recente talento di Mount Kimbie.
Scuba ama questi pad soffici, subacquei, eterei e dal sapore ambient, e adora miscelarli con grooves Burial-iani, glitch a gò gò ed effetto vinile in stereofonia. Immergendo poi il tutto in un oceano techno per la perfezione stilistica, l’uso di secchi bassi up-tempo e la scelta di certi particolari marcatamente germanici.
L’album parte con una serie di tracce future-fresh-garage (“Latch”) e altre che strizzano l’occhiolino all’Olanda di Martyn (“Three Sided Shape”, “Tracers”) e probabilmente ai nuovi lavori del gelido 2562 (“Minerals”, “Glance”). Si passa a qualche esempio in cassa dritta (la splendida “Before” e l’acidissima, malatissima “Heavy Machinery”), ma il genio poi si scopre totalmente nella perla di “So You Think You’re Special”, un vero capolavoro dell’arte produttiva, concludendosi con la summa-riassuntiva “Lights Out” che illumina in pieno dove sta muovendosi questo mostro che è la dance-underground-britannica-ormai-sempre-meno-britannica.
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2. Latch
3. Three Sided Shape
4. Minerals
5. On Deck
6. Before
7. Tracers
8. You Got Me
9. So You Think You’re Special
10. Heavy Machinery
11. Glance
12. Lights Out
13. Last Stand (Digital Bonus)