Nina Kinert
Pets & Friends

Nina Kinert è una bella ragazza, è svedese e fa musica pop. Si presenta qui alla terza prova discografica con una copertina colorata, vagamente psichedelica e delle mise da indie-lolita anni 60. Vanta numerose collaborazioni e autoproduce i suoi lavori con la propria etichetta discografica, la Another Records.

Tutti questi particolari farebbero pensare alla solita cantautrice indipendente scandinava, soliti piano e chitarra, solite percussioni e timidi sintetizzatori, solite atmosfere sognanti, e invece”… niente. Niente invece. Nina Kinert non aggiunge assolutamente nulla a quanto già  detto da altre 587 ninfette indie pop.
Affamati di originalità , statene alla larga. Per tutti gli altri, “Pets & Friend” è senza dubbio un disco tranquillo e piacevole, specialmente se si è amanti della già  citata miscela di voci serene, ballate per chitarra e pianoforte, allegre percussioni e qualche sporadico accenno elettronico, che non guasta mai. Il problema centrale del disco è che tutto sa di già  sentito. La voce non si sbilancia mai, seguendo linearmente ogni melodia e finendo per ricordare un po’ troppo quella di una Emiliana Torrini senza più voglia di scimmiottare le corde vocali di Björk (impresa francamente impossibile). Le stesse atmosfere dell’ultima Torrini sono onnipresenti: richiami sixties, fiati malinconici e immaginario folk fanno di molte tracce le ideali b-side di “Me and Armini” dell’italo-islandese; “Love Affair” ricorda un po’ troppo “Beggar’s Prayer”, idem la coppia “Combat Lover” ““ “Heard It All Before”. E dove termina il citazionismo o l’omaggio (fate voi) inizia il plagio vero e proprio: “Beast” e la sua suonata al piano – bella, per carità  – è identica all’arcinota “Mad World” di Gary Jules.

“Golden Rings” sembra accennare un’impennata, presto dissolta nel nulla.”Get Off” vede finalmente la Kinert sbilanciarsi, seguendo con la voce una bella base composta da clavicembalo e fiati; “Libras”, costruita su arpeggi e sull’ harpsichord di cui prima porta alla mente le più note Feist e Bat For Lashes, senza però temerne il confronto.

Se vi piace giocare a rintracciare ispirazioni e somiglianze, questo disco fa per voi. Altrimenti gli originali vi attendono a braccia aperte.