Fresh deep house. Pezzner si separa temporaneamente dal duo Jacob London con Bob Hansen e al suo debutto solista ci lascia attendere intrepidi l’estate. Una bella secchiata d’acqua fresca su quella schiera di movimenti disco house che sembrano ormai rimasti chiusi in una teca cristallina da anni, senza sforzarsi poi tanto di uscire. Non che sia il disco del millennio per innovazione in ambito dancefloor, ma certo abbiamo davanti un lavoro di indiscussa qualità , che trasporta e fa muovere quel maledetto piedino come pochi osano fare.
Dave certo non vuole separarsi così nettamente dai suoi precedenti lavori d’accoppiata, troviamo infatti pezzi intrisi di quel forte marchio funky house, dalla intro “Three Out of Five” alla splendida, elegantissima “Chiuso Per Ferie”.
L’album ha poi in generale una struttura in crescendo: dalla tradizione classic house e funky fino a certe divagazioni weird techno e idm.
La stessa “Find Me” feat. Larissa Kapp è un inno ad una certa lounge house anni novanta, l’omonima “The Tracks Are Alive” è invece un pezzo puramente house, molto orecchiabile, costruito su di un groove decisamente uptempo senza però mai perdere di eleganza. Con “Balboa Park” abbiamo invece un Pezzner in salsa minimale accompagnato dal “mohawke” synth tanto in voga al momento. Poi come dicevo, passiamo ad altri mondi, separati da una traccia-interludio con un nome che già dice tutto: “Drones”. Abbiamo così la visionaria “Almost Here” con quella cassa risonante e il lento incespicare di un groove sempre più rigido; “Hunt and Gather”, freschissima, strizza l’occhio ad una certa idm minimale e purista nei suoni secchi e lineari. Infine “Last Call” ci porta ancora indietro agli anni novanta tra ambient-ologie e spiritualismi downtempo.
Un disco costruito senza particolari pretese e neanche strette ideologiche, ma soprattutto senza badare all’hype o al “‘suono del momento’, c’è il puro istinto di un buon musicista e l’esclusiva voglia di far ballare, magari tra spiagge e mojitos.