è possibile parlare di Pete Doherty e dei suoi Babyshambles tenendo separato l’aspetto musicale dall’aspetto droga-vicende giudiziarie-fidanzate famose-gossip vari ed assortiti? è possibile rendere giustizia al suo talento a volte sprecato? è molto dura (perchè il personaggio Doherty è stato regalato a fama planetaria essenzialmente grazie alle storielle legate al secondo aspetto, e la stampa di regime afferma addirittura che sia più famoso per queste storielle che per la sua musica) ma ci si può ““ e ci si deve ““ provare (Doherty con i Libertines prima e con i Babyshambles poi ha scritto cose davvero ottime, e se solo volesse potrebbe nel suo piccolo anche cambiare il mondo musicale. La stampa di regime tanto non se ne accorgerebbe perchè troppo impegnata a celebrare il fu ‘King Of Pop’ Michael Jackson dopo averlo messo in croce, ma almeno potremmo toglierci una grossa soddisfazione). E allora proviamoci.

Dunque: i Babyshambles hanno suonato a Ferrara nell’ambito della benemerita rassegna socio-culturale Ferrara Sotto Le Stelle, tutti temevano la pioggia ma il grosso è venuto prima del concerto e non durante. Hanno aperto gli italiani Le Strisce (niente male davvero, freschi, ironici e godibili. Non so da dove sbuchino fuori ma potrebbero perfino finire su Mtv, pensa un po’ te come a volte va la vita) e la nuova diva electro-folk-acqua&sapone Ellie Goulding (niente male pure questa, anche se una Bjork c’è già , una Emiliana Torrini pure, e certi atteggiamenti tipo andarsene indispettita a fine concerto senza salutare il pubblico solo perchè è partito qualche fischio avrebbe potuto pure risparmiarseli), i Babyshambles son saliti sul palco intorno alle dieci e trenta ed hanno suonato senza risparmiarsi per quasi un’ora e mezza, dandosi in pasto ad un pubblico accorso all’evento quasi essenzialmente per loro.

Il frontman bello e dannato del gruppo è parso molto morigerato, ci si aspettava da lui tutto fuorchè canzoni e lui invece ha regalato canzoni (un boato ha accolto “Fuck Forever”, vero picco emotivo di una serata, e le hit sono state suonate tutte per la gioia dei presenti e l’invidia degli assenti), gags (ha scambiato Ferrara per Bologna, ma a tutti può succedere ““ soprattutto quando non sei italiano) e una sonora pernacchia (in senso figurato) a chi lo vorrebbe ormai morto e sepolto. Non ci sono stati bis e rientri sul palco, ma in fondo chi se ne importa? è andata bene così.

In definitiva, un concerto assolutamente onesto per una serata parecchio divertente. Certo, se cerchi storie tipo Darby Crash (o al limite Kurt Cobain) hai sbagliato luogo e tempo, però musicalmente Doherty è in grado ancora di dire la propria e di trascinare il pubblico senza fare nulla di particolarmente eclatante (leggasi gesti clamorosi ed inconsulti sopra e sotto il palco) e risultando essenzialmente inoffensivo per la pubblica morale. E nel 2010, visto come si sono messe le cose per il mondo della musica, non è cosa da poco.

Foto Thanx to Luca Gavagna “Le Immagini”.

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