Molti di noi ricorderanno questi mondiali di calcio per le terribili vuvuzelas che quotidianamente attentano ai nostri padiglioni auricolari, altri li ricorderanno per i contenuti tecnici poco rilevanti, ma non è questa la sede più opportuna per disquisizioni calcistiche di tecnica e tattica. Almeno musicalmente, i primi mondiali della storia giocati in Africa avrebbero meritato miglior celebrazione, invece è toccato a quella porcheria di “Waka Waka” firmato Shakira. Con tutti gli artisti che quelle terre potevano offrire ci si è piegati alla più bieca mossa commerciale, che tra l’altro con l’Africa centra davvero poco. Molto meglio, a questo punto, che la canzone dei mondiali fosse stata “Western Hospitality” dei Club 8, che pure sono svedesi, ma musicalmente hanno qualcosa in comune con quel tormentato spicchio di terra.
“The People’s Record” è un gioioso tributo al pop più lucente e melodico, che mischia reminiscenze di tradizione africana e accenni di tropicalismo in un pastiche efficace e trascinante. Si pensi a dei Vampire Weekend che vanno al braccetto con il twee di scuola scandinava, organizzando una gita fuori porta mentre in macchina girano le armonie dei Concretes e la spensieratezza di Billie The Vision & The Dancers. Dopo la scorpacciata di indiepop svedese degli ultimi anni era arrivato un periodo di stanca per questo movimento, probabilmente fisiologico, come succede a tutte le correnti interne alla musica.
Questa è l’occasione buona per riassaporare la freschezza di quelle stagioni; uno dei primi dischi veramente estivi di questo 2010, capace di scalciare in un sol colpo tutte le vuvuzelas e tutti i waka waka maledetti che infestano le nostre giornate. L’estate migliore, come spesso accade in musica, viene dal grande nord.
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2. Isn’t That Great?
3. Shape Up!
4. Dancing With The Mentally Ill
5. My Pessimistic Heart
6. Back To A
7. Like Me
8. Be Mad, Get Ill, Be Still
9. We’re All Going To Die
10. The People Speak