Il disco d’esordio di Dino Fumaretto si potrebbe definire un concepts album. La parola concepts, al plurale, sta proprio a significare un idea diversa rispetto al significato canonico di concept album. Nel senso che: Diversi sono i concetti a cui questo primo lavoro in forma di album vero e proprio dopo svariati ep autoprodotti, raccolte di canzoni e numerosi live nell’arco degli ultimi 5 anni, fa riferimento.
Pubblicato con Trovarobato e registrato al Bunker studio di Rubiera da Andrea Rovacchi dei Julie’s Haircut nell’arco di un solo giorno, il disco nasce dall’idea di un progetto iniziato con gli scritti raccolti nel sito, datati addirittura 2002, quando ancora Elia Billoni non era stato nominato unico interprete ufficiale delle composizioni di Fumaretto. Infatti la prima trovata è quella della doppia personalità , sia a livello personale che artistico, da interpretare a seconda dei casi. Avete presente Bowie/Stardust? beh…una specie diciamo. Dino è il riservato compositore e autore di cui si sono perse le tracce mentre Elia è il teatrante musicista che porta in giro lo spettacolo interpretandolo a suo particolare modo, anche se confini dei due sono piuttosto vaghi. E proprio lo spettacolo in sè ha un importanza molto elevata anche nel disco, a partire dalla scelta di utilizzare solo voce e strumento, per lo più un piano suonato con buona tecnica ed enfasi sino quasi a percuoterlo, con qualche altra variazione sempre a tastiera e innesti sporadici di armonica e kazoo.
Il tema principale delle 15 brevi tracce di “La Vita E’ Breve E Spesso Rimane Sotto” è lampante dal titolo, l’esistenza nei suoi aspetti più grotteschi e surreali. Una tragicommedia che scorre “standard” nell’ apertura paurosamente introspettiva di “Soffio Di Vento”, si perde nella provincia di “Mostra” dove l’unica consolazione allo scempio visivo è il rinfresco e rievoca la ribellione adolescenziale in “Fuck The World” . L’altra componente della vita trattata da Fumaretto, o Billoni, o entrambi volendo, è quello onirico, l’unico momento dove l’ironia si fa un po’ da parte. “Nuvole E Meraviglie” non va interpretato meteorologicamente in quanto è, a dispetto del titolo, l’esempio più sereno di visione notturna, mentre il cane azzanna-pancia di “Altri Sogni Neri” è un incubo da cena pesante. Chiude l’album una cover-manifesto della comicità cinica, sarcastica e assurda, italianizzando e fischiettando il tema finale del film “Brian di Nazareth” dei Monty Python, presenti anche nei ringraziamenti del libretto del cd stesso.
Insomma, il talento e l’originalità di questo personaggio incisi su disco sono comunque apprezzabili, ma è un po come comprare in edicola un dvd di uno spettacolo teatrale, di sicuro ci si perde qualcosa dell’atmosfera surreale dei mirabolanti show dal vivo.
2. Venite Assassini
3. Vita In Ufficio
4. Scorpione Nero
5. Fuck The World
6. Nella Casa
7. Mostra
8. Ti Ricordi Il Mio Dolore?
9. Nuvole E Meraviglie
10. Iiih!
11. Altri Sogni Neri
12. Immersioni
13. Sogno D’Appendice
14. Omicidio
15. Always Look On The Bright Side Of Life