King Bleso è in realtà Gopher, veterano della scena hip-hop e reggae italiana (nel suo curriculum vanta collaborazioni con gli storici Sangue Misto e una prolungata partecipazione alle imprese dei salentini Sud Sound System); con “Oku” arriva al secondo disco sotto questo alias, facendo quasi tutto da solo (ma non si può negare l’apporto del collega Luca Tarantino nascosto dietro il nome Sotu Tetsune).
Il territorio in cui si muove il progetto non è lontano dai lavori passati di Gopher, ma ci si spinge verso i confini più antichi della black music (si arriva addirittura a flirtare con lo swing nella conclusiva “Damn, I’m So Sure” affidata alla voce di Gloria Turrini), alla riscoperta del passato della musica amata.
“Oku” è dunque un album che sguazza nel funk più carnale come dimostra la traccia d’apertura, ma non disdegna incursioni nell’afrobeat (“Mokele-Mbembe”), nell’hip-hop più jazzato (“Testifyin'” in compagnia di due terzi dei geniali lucani Smania Uagliuns) o nella psichedelia più minacciosa (“Lost In Bayanga”).
Se proprio si vuole trovare un difetto al disco si può dire che il cantato del titolare è troppo monotono e finisce per appesantireue buoni pezzi, ruvidamente muscolosi e funky come “What’s My Name?” e “Sittin’ On My Sofa”.
Perfetto per l’estate, “Oku” è un disco che torna nei lettori per i momenti più disparati: anche se l’insieme non ha picchi di originalità , è una passione sincera che, unita a perizia e mestiere, davvero coinvolge in ogni momento.