Aloe Blacc
Good Things

Certo che ne ha fatta di strada E. Nathaniel Dawkins, più noto come Aloe Blacc; dapprima con gli Emanon, interessantissima formazione hip-hop, poi in solitudine con la benemerita Stones Throw a licenziare un ottimo lavoro di neo soul intriso di musica latina nel 2006 denominato “Shine Through”, senza contare le importantissime comparsate sull’ottima compilation celebrativa del decennale della Stones Throw a cura di Peanut Butter Wolf e sui progetti di Oh No “The Disrupt” e “Exodus Into Unheard Rhythms”.

Questa volta, però, per chi non se ne fosse ancora accorto, il ragazzo decide di fare sul serio e, una volta approntata una produzione decisamente più vintage nelle mani dei maghi Jeff Dynamite e Leon Michels, (ovvero la crew della Truth & Soul Production) con fiati grassi, chitarre wah-wah, cori celestiali e organi saturi, molla una zampata felina e si districa tra Gil Scott-Heron (“I Need a Dollar”), Curtis Mayfield (“Hey Brother”), Marvin Gaye (“Loving You is Killing me, “You Make Me Smile”), Al Green (“Good Things”) o Bill Withers (“Mama Hold My Hand”), senza perdere nulla in personalità , doti interpretative nonchè assoluta padronanza dei propri mezzi.

Si ascolti, per sincerarsene, l’incredibile resa dell’assoluto classico dei Velvet Underground “Femme Fatale”: sembra quasi di ascoltare Lou Reed che si trasforma in Gil Scott ““ Heron, invece è Isaac Hayes che gioca a fare i Doors. Oppure l’incredibile, autografa, “Politician”: Blaxplotation meets the Beatles, ma quelli di “Sgt. Pepper”. Da non credere alle proprie orecchie. Se questo non è il disco black dell’anno, poco ci manca. Keep on Rollin.

Ascolta “I Need Dollar”