Il secondo album dei Fang Island inizia a suon di campane a festa.
Ed è proprio questo il feeling che i ragazzotti di Brooklin vogliono infonderci fin dal primo momento, un’atmosfera gioviale dove la positività e l’empatia regnano sovrane tutt’intorno come alle feste delle medie.
Essi stessi definiscono il loro suono, all’incirca, “High-Fiving Music”, un teorema fatto di muri chitarrosi (vaghe reminescenze da adolescenti metallari?) ed orchestrazioni progressive, come un concerto il cui climax è al top e tutto si trasforma in urla, sudore, lacrime e condivisione per ogni singolo secondo strappato alla noiosa vita quotidiana.
Divertente!
Incentivante!
Ma alla lunga forse anche un pò invadente come formula musicale. Memore della lezione di certi Arcade Fire ed esposta, ingenuamente, al rito della stratificazione multipla di strumenti ed arrangiamenti che non sempre regala gli effetti desiderati. Una sorta di affabulazione sonora che non rende pienamente scorrevole “Fang Island” nella sua irruente voglia di ridere in faccia al destino tutto.
I pezzi migliori dopo l’ennesimo ascolto, che ti porta sì in un altro tempo ma in una sorta di interregno dove la memoria a breve latita, risultano ” Daysy”, “Sideswiper” e “Welcome Wagon” che ben riassumono la cifra artistica dei Fang Island: psichedelia più frastuono più cori angelici più casualità nella disposizione degli addendi stessi.
Un lavoro dunque che alla lunga rischia di perdere il suo fascino primitivo, smarrendo la strada maestra della melodia come tema conduttore e principale P. R. a favore di un generale affastellamento delle idee.
Se non sei il loro compagno di merende preferito allora “Fang Island” odora di triste prescindibilità .
Per completists indie!
- Website
- MySpace
- BUY HERE
2. Careful Crossers
3. Daisy
4. Life Coach
5. Sideswiper
6. The Illinois
7. Treeton
8. Davey Crockett
9. Welcome Wagon
10. Dorian
Ascolta “Daisy”