I Seefeel sono quello che in gergo viene definito un gruppo seminale, anche se forse sarebbe più appropiata la definizione di gruppo anello-di-congiunzione.
La band di Mark Clifford e Sarah Peacock nacque a Londra nei primi anni 90, perfettamente inserita in un contesto musicale che vedeva i giovani inglesi divisi fra rave party, produzioni indie e la ribalta dello shoegaze. In questo scenario i Seefeel furono fra i primi ad azzardare una contaminazione fra rock, ambient, shoegaze, techno, intelligent dance music (IDM) e certe sonorità eteree tipiche di Eno e dei My Bloody Valentine. Queste sono anche le coordinate di Faults.
Questa obliquità stilistica gli valse nel 1994 un contratto con la Warp Records, che segnò anche un mutamento nel sound dei Seefeel, verso territori più astratti e oscuri. Alla Warp sono ricordati come il primo gruppo non puramente dance/elettronico nel roster della label di Sheffield.
“Faults” (Warp Records) arriva a 14 anni di distanza dall’ultimo full length, probabilmente non ci sarebbe nemmeno stato se Mark Clifford e Sarah Peacock non si fossero ricongiunti in occasione del ventennale della Warp, con seguente performance live a Parigi.
“Faults” è un disco ciclico e simmetrico, sintetico ma naturale allo stesso tempo, le sue forme elettroniche crescono e si evolvono in modo organico. Anche la tracklist visivamente sembra suggerire questo:
Faults
Crowded
Folds
Clouded
“Crowded” è un ipnotico loop elettronico fra l’angoscia notturna dei paesaggi lynchiani e l’alienante labirinto senza fine di Windows 95. “Cloudedd”, dall’incedere costante e incalzante, è la colonna sonora ideale per un documentario sulla “Vita, evoluzione, morte delle creature vegetali su Alfa Centauri”.
Anche se appaiono lontani gli anni dell’innovazione, l’ascolto è doveroso e il rispetto meritato sul campo.
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