Matt & Kim: il battito cardiaco in un synth. 35 minuti forsennati, al cardiopalma, marca hipster-newyorkese.
In “Sidewalks” come nei precedenti lavori del duo di Brooklyn non c’è spazio per cose come l’introspezione malinco-indie pop, Matt&Kim traducono il ritmo percuotendo batteria e tastiera come fossero una cosa sola. Poco più di mezz’ora sufficiente a sprigionare energia pura, in un album che lascia probabilmente meno spazio all’estetica minimalista delle loro precedenti composizioni, riconoscibile nell’adrenalinica Silver Tiles, non a caso recuperata dal cassetto del 2006. E’ gioia ‘synthetica’ quella di Johnson/Schifino che rincorrono l’estetica punk e questa volta si fanno rifare parzialmente il trucco da Ben Allen (già co-produttore di “Merriweather Post Pavillion” degli Animal Collective). L’intervento di Allen su “Sidewalks” è sottile e non altera il carattere della band seppure alleggerisce l’improvvisazione con incursioni in territori artificiali, cerca di aggiungere spessore e consistenza con strumentazioni più articolate che smussano gli angoli di Matt&Kim in stato di grazia come duo punk amatoriale.
Ma i due studenti dell’istituto d’arte che pare non avessero mai toccato uno strumento prima del 2004, danno il loro meglio proprio nell’improvvisazione e nel loro approccio impulsivo alla scrittura e all’esecuzione dei brani. Un inno alla creatività a-tecnica, da zero a mille nel giro un ritornello. L’essere ancorati a sonorità 80’s quasi obsolete li proietta immancabilmente nell’universo cool dal sapore leggermente retrò degli ascoltatori-dance-gaudenti. Overdose di up-tempo e testi che vestono perfettamente la ritmica come una t-shirt a righe su jeans sdruciti, senza rivelazioni mistiche o angosce esistenziali. Unica eccezione che ci consente di riprendere fiato è Northeast, ballata dall’intro slow-motion nella quale Johnson con la sua voce da adorabile improvvisatore per feste di compleanno rievoca immagini di una New York di tarda estate. E’ sicuramente “Where you’re Coming From” a candidarsi come hit naturale del disco ma in buona compagnia di brani come “Wires” e “Cameras” mentre il finale di “Good for Great” si trasforma in un canto liberatorio nell’ostinato ripetere we sing along but the notes are wrong, we sing along through night and down . Ma la migliore definizione della loro musica è proprio nel crescendo contagioso di Johnson cut and cross wires, electric fires, reset your clocks, and rewrite your thoughts, it’s burning down, let’s keep it up, flames they grow strong the louder the song.
Alzate il volume al massimo quindi, per 35 ottimi minuti perchè ““diciamocelo- loro hanno capito bene che “il troppo stroppia” e che le cose belle ad un certo punto finiscono. Sidewalks è una bella cosa e Matt&Kim saranno il virus buono nel vostro archivio musicale, un piccolo cavallo di troia al quale sarà difficile resistere. E poi, perchè mai dovremmo?
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2. AM/FM Sound
Ҭ3. CamerasӬ
4. Red Paint
“¨5. Where You’re Coming From
Ҭ6. Good for GreatӬ
7. NortheastӬ8. Wires
Ҭ9. Silver Tiles
Ҭ10. Ice Melts
Ascolta “Cameras”