Laura ha pubblicato nel 2010 il suo ultimo album “July Flames”, settimo sigillo della sua carriera e autentica perla roots. L’Italia è comunque sempre stata nel cuore di Laura, fin dal 2005, quando, ancora sconosciuta in Europa, ha scelto il nostro Paese per il suo primo concerto dell’allora appena pubblicato “Year of Meteors”, il disco che ha sancito la sua esplosione negli Stati Uniti.
La musica di Laura Veirs si muove su territori intimisti, ricordando in alcune sfaccettature Suzanne Vega, in altre i Kings Of Convenience, e passando attraverso Patti Smith e Bjork, fino a scomodare la grandissima Joni Mitchell.
Il quotidiano inglese Independent ha segnalato la sua musica come una tra le più intriganti ascoltate da diversi anni a questa parte, mentre è stata la rivista Mojo a paragonarla proprio alla Mitchell.
Ieri avete suonato a Roma al Circolo degli Artisti, com’e’ andata?
E’ stato uno show molto divertente. Il primo concerto del nostro tour europeo! Ed e’ stato un buon inizio. E’ sempre bello venire in Italia.
Ho letto che l’ Italia e’ stato uno dei primi paesi in Europa dove hai suonato, probabilmente quando non eri cosi’ famosa. L’ Italia significa qualcosa per te?
Oh Yeah I Love Italy Mi piace il cibo e la gente e’ molto amichevole…. e poi il caffe’! Ll’ architettura e’ splendida, poi avete le montagne, il mare, avete ogni cosa, siete molto fortunati!
Stamattina ho ascoltato il tuo ultimo album “July Flame” e poi il precedente “Saltbreakers”. “July Flame” mi e’ sembrato piu’ acustico rispetto a “Saltbreakers”. Che ne pensi?
Per July Flame ho composto le canzoni per chitarra acustica, benjo e piano. Si possono sentire in sottofondo degli strumenti a corda e un po’ di batteria, ma in maniera piu’ sparsa. E’ stata una scelta voluta.
Il titolo del tuo ultimo album “July Flame” e’ stato scelto da una varieta’ di pesca, come ti e’ venuta l’ idea di usare quel nome?
Ero in un mercato di campagna e all’ improvviso ho visto un cartello con scritto “July Flame” che indicava una cassa di pesche. Ho pensato che fosse un buon titolo per una canzone, e cosi’ ho scritto “July Flame”. Poi mi e’ venuto in mente che poteva essere anche il nome dell’ album, in quanto pensando ai testi, racchiudeva tutto lo scenario degli argomenti del nuovo album.
La rivista Mojo ti ha paragonato a Joni Mitchell, quali sono i cantautori che ti hanno influenzato di piu’?
Sicuramente Joni Mitchell, Neil Young, Bob Dylan e Leonard Cohen ma anche musicisti piu’ contemporanei come Bill Callahan (Smog) ma ho anche ascoltato gente della scena country americana.
Sei molto amica dei Decemberists, ci puoi dire qualcosa di questa amicizia? E cosa ne pensi del loro ultimo album “The King Is Dead”?
Penso che l’ ultimo album sia fantastico. I Decemberists li conosco da molti anni, apparteniamo alla stessa comunita’ di musicisti del nord ovest. Sono dei grandi! E sono stati molto buoni con me. Mi hanno voluto per aprire i loro shows. Amo veramente il loro ultimo album, penso che sia il migliore tra quelli che hanno fatto.
Ultima cosa, ti chiedo di scegliere una canzone dal tuo ultimo album “July Flame” da mettere in radio.
Ok! Scelgo “July Flame” e la dedico a tutti voi.
Photo: di Jason Quigley