E’ proprio vero quello che ho letto da qualche parte nella rete: i Buffalo Tom sono troppo mainstream per piacere al pubblico indie e troppo indie per piacere alle masse. Una bella sfiga se ci pensate bene, ma è un falso problema quando poi ci si imbatte in un pugno di belle canzoni. E la peculiarità della band di Boston è proprio quella di saper scrivere canzoni, che siano legate al rock tradizionale a stelle e striscie oppure alla tradizione power pop di Replacements e affini. Senza dare nell’occhio ci hanno lasciato in dote una serie di album non meno che godibili, con qualche picco verso l’alto come “Let Me Come Over”.
Sono stati capaci anche di creare una certa riconoscibilità del suono che, se non proprio originale, è riconducibile ad un approccio sospeso tra rock più o meno nervoso e aperture melodiche più ampie e luminose. Sarebbe stato stupido aspettarsi qualche rivoluzione di cui non se ne sentiva il bisogno; “Skins” nulla toglie e nulla aggiunge a quanto detto finora, infila tredici canzoni (più l’outro) che non fanno una piega, tra aneliti rock ad alta fedeltà , reminescenze pop più solari e ballate romantiche.
Praticamente c’è tutto quello di cui necessita un disco del genere, proprio come una macchina comoda e superaccessoriata. Quindi mettetevi seduti, dotati di cuffie e relax per godervi questo piacevole viaggio tra paesaggi più o meno noti. Quelli di cui è difficile stancarsi.
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2. She’s Not Your Thing
3. Down
4. Don’t Forget Me
5. Guilty Girls
6. Miss Barren Brooks
7. Paper Knife
8. Here I Come
9. Lost Weekend
10. The Hawks And The Sparrows
11. Big Light, The
12. The Kids Just Sleep
13. Out Of The Dark
Ascolta “Arise Watch”