E poi c’è Ben Ottewell. Una piccola cosa, un leggero batter d’ali, nient’altro che un po’ di polvere sugli scaffali delle ultime uscite musicali. Ma se è vero che sulla polvere una buona fetta del folk-rock americano ha costruito la sua gloria, allora che sia la benvenuta anche tra i solchi di questo album solista del chitarrista, nonchè cantante, di quel fantastico e mai troppo decantato gruppo che sono i Gomez.
Non ci vuole molto per scivolare tra le costellazioni disegnate dalla sua voce rugosa, espressiva, screpolata come fosse stata messa ad invecchiare in botti di rovere degne di un whiskey d’alto lignaggio, un infuso di sensazioni che rimanda a malinconici presagi autunnali senza cadere, però, nell’autocommiserazione da cantore avvilito.
C’è piuttosto una grande capacità di comporre brani, tanto semplici nella struttura quanto efficaci nel rapire ed esaltare l’ascoltatore, che deliziato dall’armonia degli ingredienti messi in scena da Ottewell, non potrà che abbandonarsi alla circolarità delle nove canzoni di “Shapes & Shadows”. A partire dalla folgorante doppietta iniziale fino ad arrivare al duetto piano-voce della coda finale, passando per la splendida “Chicago” con tanto di slide guitar a mescolare le carte di un affresco ben riuscito.
Ascoltare quest’album sarà , quindi, come rifugiarsi nell’osteria che tanto ci piace, la solita, calda, accogliente, non pretenziosa, ma decisiva nel cullare e riscaldare cuori stanchi di essere delusi da gourmet arroganti e ristoranti tristemente à la page.
2. Lightbulbs
3. All Brand New
4. Blackbird
5. Chicago
6. No Obstacles
7. Chose
8. Step Right Back
9. Take This Beach
Ascolta “Lightbulbs”