Il disco di debutto degli Smart Cops ha solo un unico difetto: dura troppo poco. Dura troppo poco okey, ma c’è un motivo. Gli Smart Cops fanno un punk primitivo, risalgono alle radici di questo stile e lo onorano dalla prima all’ultima nota. E poi c’è il tocco loro: parlare, sbeffegiando, degli sbirri. Si si, proprio degli sbirri. Avete presente le classiche barzellette sui carabinieri?! Ecco, i loro testi più o meno sono “barzellette” punk.
Gli Smart Cops sono, come dice la loro biografia, ‘il risultato finale di quattro ragazzi che hanno passato gli ultimi dieci anni a suonare in ogni parte del mondo’. Si, perchè gli Smart Cops ovvero Marco Rapisarda, Nicolò Fortuni, Edoardo Vaccari e Matteo Vallicelli non hanno aperto la porta del loro garage, o cantina, l’altro giorno, ma sono ormai da diversi anni nel giro. I quattro suonano insieme “dalla fine del 2007 in seguito alla mancata ammissione ad un concorso per arruolarsi in polizia” e alcuni di loro hanno condiviso palchi con gruppi del calibro di Crocodiles, Horrors, Raveonettes e Dum Dum Girls.
Tornando al loro album “Per Proteggere E Servire”, si potrebbe dire che più che un album classico questo rappresenti di più un concept album. 11 pezzi che come detto sopra raccontano le storie di uomini in divisa che devono fare i conti con la routine del loro mestiere (soffiate, arresti, inseguimenti…ma dove poi?!qui in Italia solo nei telefilm) e con le debolezze delle loro vite (tolta la divisa son pur sempre uomini anche loro), il sentirsi troppo ciccioni o lo scoprirsi gay.
Un esordio coi controfiocchi per i quattro di Venezia che presto arriveranno nelle vostre città e raderanno al suolo tutto quello che si troveranno difronte, lasciandovi in compagnia di macerie, polvere e quel che resterà del loro devastante punk.
Oggi da italiano posso finalmente vantarmi di una cosa: che vi piaccia o meno cari amici inglesi o yankee i nuovi Ramones ce li abbiamo noi!!