Dopo dieci anni di silenzio discografico, nei quali i due scultori di suoni, il tedesco Carsten Nicolai ed il giapponese Ryoji Ikeda, si sono dedicati a miriadi di altri progetti solisti e collaborazioni, esce il nuovo lavoro a firma Cyclo. per la Raster Noton.
Sono più di dieci anni che i due, tra i pionieri ed i massimi esponenti della glitch music, mettono su una banca dati di suoni pronti a restituire immagini quando letti da apparecchiature di monitoraggio di immagini stereo, leggasi oscilloscopi. I suoni sono stati meticolosamente scelti oltre che per le loro caratteristiche percepibili dall’udito, a volte si tratta di frequenze non ascoltabili, anche e soprattutto per il loro effetto nella riproposizione visiva.
Non si tratta, quindi, del solito progetto audio visuale, qui suoni e immagini sono concepiti insieme, inseparabili. Il tutto è stato volutamente privato di una successiva masterizzazione per conservare completamente intatte le figure di Lissajous (la rappresentazione grafica delle onde sonore) originarie.
Ciò non toglie nulla al fatto che il disco sia godibilissimo esclusivamente per le sue qualità musicali.
Lo spettro delle frequenze va da picchi altissimi a dei bassi profondissimi, ultrasuoni e loops ripetitivi creano pattern ritmici impossibili da non seguire con anomali, e probabilmente asincronici, movimenti di testa e corpo, fino a quando una bordata di rumore bianco non ci travolge e ci stende al suolo.
Nonostante ciò, il disco presenta comunque dei momenti più accessibili e che potrebbero fare avvicinare a certe sonorità anche gente non particolarmente orientata verso le sperimentazioni.
In tracce come “Id#03”, “Id#04” e “Id#09” prevale il duro, tipico, impianto ritmico alla Alva Noto, che però a tratti si fa quasi regolare e ballabile.
In altri episodi, come per esempio l’introduttiva “Id#00” o la conclusiva “Id#10”, si sente maggiormente l’approccio noise del giapponese allo stesso tempo minimale e ultra denso.
Per tutto il resto del lavoro si resta impigliati nella ragnatela di suoni fatta da ruvide frequenze e silicee sequenze ritmiche matematicamente tessuta dai due, con certosina pazienza ed attenzione.
Speriamo che non ci facciano aspettare altri 10 anni e daranno presto un seguito a questo grandissimo lavoro.
C’è da segnalare che il 31 marzo è uscito anche l’Ep in splendido vinile bianco contenente 4 tracce dell’album ed è prevista a breve una uscita visuale, non si sa ancora su che tipo di supporto, dell’intero lavoro.
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