Il rap in Inghilterra non è mai stato una copia pedissequa di quanto creato in America: rispetto, per esempio, a molto produzioni italiane gli artisti britannici hanno spesso cercato una via personale (nei testi e nei beats), spesso segnata dall’urgenza espressiva e dall’utilizzo abbondante di scelte elettroniche.
Il giovane trio Sound Of Rum, proveniente da Bristol (do you remember trip-hop?) e guidato dalla grintosa Kate Tempest, ha però scelto un percorso piuttosto inedito per l’hip-hop d’Albione: immaginate Zack De La Rocha reincarnatosi in vesti femminili e unite la sua urgenza lirica con strumentali funky-jazz degne dei migliori Galliano e avrete qualcosa di molto simile a quanto contenuto in questo esordio (che segue un breve ep uscito nel 2010).
Abbiamo detto come i Rage Against The Machine sembrino un nume tutelare per i tre inglesi, ma se le scansioni metriche sono ovviamente debitrici dalla band californiana, il risultato è in realtà piuttosto distante: i tappeti su cui rotola inarrestabile la voce di Kate sono debitrici verso certo acid-jazz, ma innegabili appaiono anche le influenze di Beastie Boys e Red Hot Chili Peppers, quasi ci trovassimo di fronte a un’attualizzazione del crossover (un genere che dopo gli anni ’90 non è mai apparso in grande salute).
Mancano completamente la vicinanza all’hard-rock e quindi la pesantezza del suono, ma la scelta di muoversi in territori più strettamente black dona fascino e coesione a questo lavoro; allora tra impennate funk, momenti più rilassati e jazz ed improvviso lirismo “Balance” è un ottimo ascolto, la cui ricetta è certamente perfettibile, ma già altamente fascinosa.
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2. EdWouldBe
3. Slow Slow
4. Breakthrough
5. Icarus
6. Balance (Interlude)
7. Give
8. Concrete Pigeon
9. Best Intentions
10. So Low
11. End Times
12. Prometheus
13. Cannibal Kids
Ascolta “Slow Slow”