I Junior Boys devono ancora decidere cosa vogliono essere da grandi: vogliono restare una cosa per pochi o diventare delle autentiche popstar? Questa indecisione dura almeno da quando il loro nome ha iniziato a circolare su larga scala con il primo, bellissimo “Last Exit” ma ora purtroppo è degenerata in “It’s All True”, un album bifronte che al suo interno racchiude efficacissime botte italo-disco (“You’ll Improve Me”, “A Truly Happy Ending”, “Second Chanche”) e grandissime songs che paiono addirittura scritte dai New Order di “Technique” (“Banana Ripple”) per quanto suonano pure e cristalline affiancate a sterili ed interminabili tentativi che vogliono disperatamente suonare sperimentali ma che ascoltandoli senti chiaramente che non fanno parte del loro DNA (la simil-dubstep abbozzata di “Kick The Can” è roba da denuncia, la downtempo stracciamutande-song “Playtime” è roba da colpo di sonno, l’inutilità fatta a canzone di “The Reservoir” non si sa bene dove voglia andare a parare).
Non che questo “It’s All True” sia in assoluto un brutto album (in generale ha comunque una produzione stellare e la voce è sempre qualcosa in grado di strapparti il cuore), è che avrebbe dovuto limitarsi ad essere un semplice EP in cui i Junior Boys la smettono di colpo con le seghe mentali, buttano nel cestino le sperimentazioni buone per compiacere non si sa bene chi ed esplorano il loro lato più pop, in attesa di trovare una strada maestra fatta di brani di minor durata e maggior immediatezza in grado di condurli al meritato successo di massa. Le potenzialità ci sono, le capacità anche, l’immagine pure, si tratta solo di scegliere una volta per tutte e non voltarsi più indietro a rimpiangere il passato.
Spero che un giorno ce la facciano, non voglio più dovermi ridurre ad ascoltare un loro disco facendo ricorso al tasto skip per saltare le tracce che mi annoiano in maniera indicibile. E voglio vederli su Mtv al posto di quell’inutile duo di sfigati che cercano di suonare anni ottanta anche se all’epoca non erano ancora nati che risponde al nome di Hurts. Se lo meriterebbero.