Siamo uomini o boyscout? O magari giovani marmotte? è stato questo ciò che ho pensato quando ho parcheggiato l’auto nell’apposito spazio dedicato ed ho dovuto sciropparmi quarantacinque minuti a piedi per raggiungere la location del festival Electrovenice, unico (che io sappia, ma direi che è così) festival italiano dedicato a musica house, techno, electro ed affini.
E son stati ben quarantacinque minuti all’andata e quarantacinque al ritorno (a piedi, di notte, situazione molto rave illegale berlinese) ma ne è valsa assolutamente la pena, visto che questa edizione di Electrovenice si è dimostrata un successo sotto ogni punto di vista: grande musica, grande gente, ottima organizzazione, bel clima e ““ perchè no ““ buon cibo (ho cenato con un meraviglioso panino imbottito, una cosa che difficilmente dimenticherò visto che il punto dolente di ogni festival a cui ho partecipato in veste di spettatore durante la mia carriera di frequentatore di festival musicali è sempre stato quello alimentare).
D’altronde, dove puoi trovare su uno stesso palco i Goose (una vera sorpresa, tanto deboli su disco quanto convincenti alla prova live con il loro electro-rock figlio di Faint e Klaxons), sua maestà Sven Väth (un dj set magistrale il suo, fatto di 100% vinile e raffinatissime botte da orbi old-school; non una sbavatura, non una caduta di tono per due suggestive ore mentre tramontava il sole e la serata si scaldava parecchio), Afrojack (niente male davvero, una electro molto commerciale che però ha fatto fino in fondo il suo dovere ““ ossia far divertire e ballare i presenti, ed è questo l’importante), Deamau5 (set davvero suggestivo il suo, a cavallo tra trance, house, electro e pop più becero, visuals suggestivi a completare il tutto per un fenomeno con il quale presto dovremo trovarci a fare i conti) e Fatboy Slim (non è andato tanto per il sottile ed ha suonato come avrebbe suonato cinque, dieci, quindici anni fa, al diavolo il ricambio generazionale e l’innovazione visto che ha fatto uscire la gente dal parco con il sorriso sulle labbra / ha suonato perfino “Show Me Love” di Robin S e quel mash-up di “Rockafeller Skank” e “Satisfaction” dei Rolling Stones, ignoranza pura)? Per non parlare del resto che è venuto prima e mi son colpevolmente perso perchè ero in viaggio e/o stavo andando a piedi al parco, succede a chi è talmente presuntuoso da voler andare in auto e non in treno+apposita navetta come era vivamente consigliato fare.
In definitiva, il campione della giornata è stato Fatboy Slim (ha vinto di pochissimo su Sven Väth, ma solo per motivi affettivi e non per reali motivi tecnici) ed il festival è stato tutto di altissimo livello, roba che pensandoci bene sembrava quasi di stare in un paese europeo normale e non in Italia. Mi sa proprio che la prossima edizione non me la perderò perchè sono un uomo e non un boyscout (o una giovane marmotta).
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- ELECTROVENICE Website