Code Pie
Love Meets Rage

I Code Pie vengono da Montreal, portano nomi (e cognomi) da integrati di seconda o terza generazione e suonano un pop-rock simile a quello di altre decine di gruppi canadesi venuti fuori intorno agli Anni Zero.

“Love Meets Rage” è il terzo disco della band nata nel 2002 dall’idea del cantante Enzo Palermo e dal chitarrista Salvatore Ciolfi, ai quali si sono uniti il batterista Vince Varano e il bassista Michel Semienchuck. Ai quattro si sono poi accodate la trombettista Eva Boodman e la violoncellista Rebecca Lessard così da formare il definitivo sestetto che nel 2005 dà  alle stampe “This Habit”, esordio discografico dedito ad un post-rock venato di elettronica. Due anni dopo è la volta di “The Most Trusted Name In Yous”, buon successo commerciale in patria e definitiva focalizzazione della proposta musicale dei Code Pie. Fin qui quello che ci dice la biografia della band.

Ciò che le note non dicono ma che appare chiarissimo ad un primo ascolto è che i Code Pie propongono una formula non distante da quella di band ben più affermate a livello internazionale e, ad essere onesti, ben più interessanti dei Nostri come Stars, Broken Social Scene, Picastro, per non parlare di tutta la musica indipendente “rilassata”, nordamericana e pure europea.

I Code Pie non vanno oltre una riproposizione di stilemi che abbiamo imparato ad amare nell’ultimo decennio, a volte con risultati piuttosto buoni come nella traccia che dà  il nome all’album oppure nella movimentata “Tunnels Run Division”, che fin dal titolo ricorda gli Arcade Fire. Non mancano qua e là  dei trattamenti sulle voci paragonabili al lavoro di certi Animal Collective senza mai però sfiorarne le altezze di inventiva e catchiness e questo è paradigmatico di un lavoro che non si può dire brutto e si riconosce piacevole ma che si trascina dietro il peso di suonare troppo derivativo. Nonchè fuori tempo massimo per poter sfruttare l’onda delle mode.

Ascolta “Muddy Shoes”