Col rischio di sembrare retrograda, mi trovo a dover ribadire il fatto che è sempre più difficile impostare una recensione a causa della esorbitante quantità di nuovi generi/sottogeneri ed anti-generi che popolano il cyberspazio. Difatti, ascoltando i Beat Connection di Jordan Koplowitz e Reed Juenger mi sono nuovamente trovata a combattere con le centinaia di etichette che accompagnano loro ed i fratellini indie sparsi per bandcamp e Soundcloud.
“Surf Noir” è un EP che nasce da due “‘figli’ di Garageband, Koplowitz e Juenger, i quali incontrano Tom Eddy (voce), Mark Hunter (basso) e Jarred Katz (batteria), e formano i Beat Connection. Il quintetto di Seattle, che qualche mese a questa parte ha scalzato la band da matrimoni di Nortfolk dal primo posto dei risultati di Google, ha rilasciato dapprima Surf Noir su bandcamp verso la fine del 2010, per poi diventare prodotto dell’etichetta Moshi Moshi.
Più che le parole, sono i 32 minuti di musica che ci forniscono la prova della loro ecletticità . I Beat Connection azzardano l’incontro tra il surf pop, basi elettroniche, dream pop e richiami tribali. L’EP si apre dalla più malinconica “Sunburn”, per poi proseguire con il synth pop di “In the Water”, le atmosfere dreamy della ballabile “Theme from Yours Truly” e il singolo “Silver Screen”, a cui si alternano brevi pezzi strumentali (“Wildheart”, “Motorway”). Quello stile giocato su suoni ambient e synth si può facilmente ricondurre a pezzi come “Fresch Touch” e la brevissima “Motorway”, probabilmente i pezzi meno riusciti dell’EP. Chiusura in bellezza con la epica “Same Damn Time”, un brano minimalista ma carismatico.
“Surf Noir” rappresenta in pieno quello stile tornato alla ribalta dopo l’uscita degli ultimi Cut Copy, in grado di mescolare dance anni ’80, battiti di mani, echi (maschili e femminili) atmosfere ambient (con un pizzico di Brian Wilson) e una buona dose di percussioni tribali. Il tutto in un eterno indugiare che ci dimostra che i ragazzi hanno la stoffa per farsi un nome in un genere che, per comodità , chiamerò semplicemente synth pop.
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2. In The Water
3. Wildheart
4. Theme From Yours Truly
5. Fresh Touch
6. Silver Screen
7. Motorway
8. Same Damn Time
Ascolta “Silver Screen”