Martedì 13 settembre prendera’ il via UNPLUGGED IN MONTI una rassegna di private-show acustici organizzati e presentata da IndieForBunnies.
Ad inaugurare la serie, con una data già sold-out, Mark Hamilton cantautore canadese titolare del progetto Woodpigeon.
UNPLUGGED IN MONTI
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Con 4 album alle spalle (ai quali si aggiunge la recente raccolta di B-Sides “Fra Le Nuvole”) e in procinto di pubblicare l’atteso nuovo disco, i Woodpigeon da Calgary, Alberta, sono attualmente tra i collettivi musicali più apprezzati della scena canadese e non solo.
Il loro folk orchestrale è fortemente legato alle sonorità di Sufjan Stevens, Belle & Sebastian, Grizzly Bear, Camera Obscura mentre sui testi dell’eccentrico Mark Hamilton chiara è l’influenza dei Kinks.
Abbiamo raggiunto via mail Mark per parlare della prossima tappa italiana e per sapere qualche informazione in più sul prossimo album che, come lo stesso Hamilton ci fa sapere via facebook, è terminato.
Vi ricordiamo inoltre che mercoledì 14 Mr.Woodpigeon sarà al Cortile della Farmacia di Torino.
Ciao Mark, dove sei in questo momento e cosa stai facendo?
Sono a Vienna e ho appena finito di cenare. Le cose fanno alla grande ora, ho lo stomaco pieno e felice.
Il progetto Woodpigeon nasce in Scozia e cresce in Canada. In che modo questi due paesi hanno influenzato il tuo modo di comporre musica?
Ogni posto dove abbiamo vissuto e nel quale abbiamo composto ha avuto un grande effetto sulla nostra musica. La Scozia mi ha fatto sentire desideroso di comporre per due ragioni: la bellezza che mi circondava, così difficile da descrivere solo con le parole e il fatto che proprio lì ho avuto una storia d’amore molto profonda dal quale sono uscito con le ossa rotte. Importante è stato anche il Canada, attualmente la mia casa e dove sono nato. E’ gran parte della mia vita e condiziona il modo con cui mi approccio al mondo. Ho composto diverse nuove canzoni che parlano del Canada”…
Come descriveresti gli ultimi 10 anni della scena musicale canadese musicale? Mi riferisco in particolare alle grande attenzioni che ha ricevuto e al profondo spirito di collaborazione che ha coinvolto da sempre tutti gli artisti canadesi. Senti di far parte di questa “‘grande famiglia’?
Il modo migliore per guardare la scena musicale canadese in termini di collaborazione tra artisti è quello di considerare ogni città come un’entità separata. Non c’è davvero un enorme e unificata scena che va da costa a costa, ma certamente c’è grande fermento in città come Toronto, Winnipeg, e per qualche anno, nel passato recente, anche a Calgary. A mio avviso quello che ci rende particolarmente interessanti è il fatto che ogni città , pur essendo nella stessa nazione, è musicalmente “‘diversa’ dall’altra.
Anche se in passato mi sono sentito molto coinvolto in tutto quello che succedeva a Calgary attualmente mi sento più legato alle fantastiche cose che stanno accadendo ad Edinburgo, e tutto questo nonostante io viva più in Canada che in Scozia”…
Le registrazioni del vostro nuovo album sono concluse da qualche giorno. Avete già deciso titolo del disco e release-date ?
Il titolo è “Thumbtacks + Glue” e sarà diverso da quanto uscito fino ad ora. Sono molto orgoglioso del lavoro fatto, non vedo l’ora di farlo ascoltare in giro. Uscirà nei primi mesi del 2012, non sappiamo ancora esattamente quando.
Come definiresti il suono del nuovo disco?
Per molti versi direi “‘coraggioso’. Mi sono interessato molto in quello che accade subito dopo che una nota viene suonata. Mi interessava catturare esattamente quel momento. Così, per esempio, invece di sentire sempre la chitarra che viene strimpellata sentirai solamente il riverbero o l’effetto feedback della nota appena suonata. Diverse persone delle quali mi fido sono entusiaste del nuovo suono”…
Appena pubblicato hai descritto “Die Stadt Muzikanten” in questi termini “…Questo disco è allo stesso tempo molto più ricco e molto più esiguo rispetto ai precedenti… A quasi due anni di distanza valuti allo stesso modo “Die Stadt Muzikanten”?
Onestamente è difficile pensare ad un disco composto due anni fa. Provo per “Die Stadt Muzikanten” gli stessi sentimenti che provo per tutti i dischi che ho composto, hanno segnato il tempo e i luoghi della mia vita. Adesso probabilmente apporterei delle modifiche ma poco importa”….non sto scrivendo ora “Die Stadt”…”. Era concepito come una lettera d’amore ai miei nonni e alla mia famiglia”… lo rispetto e ancora lo amo.
Componi e registri musica da più di sette anni. Senti in qualche modo di aver raggiunto con “Die Stadt Muzikanten” e il prossimo album una scrittura più matura e consapevole rispetto al passato, rispetto ai tuoi esordi?
Non sono sicuro di aver raggiunto un songwriting più maturo. Le canzoni di “Thumbtacks + Glue” sono nate velocemente, sono composizioni molto aperte. Scrivendo e registrando il disco ho volutamente evitato un impostazione di ‘default’, se le mie dita, istintivamente, andavano in una certa direzione mi domandavo sempre se c’era un altro modo di ottenere quel risultato, un modo non facile e non scontato.
Ascolti qualcosa in particolare durante la composizione e registrazione di un disco? C’è qualche giovane cantautore folk che apprezzi ?
Quando inizio a lavorare su un disco scelgo di non ascoltare musica, in questo modo non vengo condizionato da idee altrui. Solitamente mi deprime ascoltare ottima musica composta da altri artisti mentre sto registrando. Così ultimamente ho ascoltato parecchia musica classica e accantonato album di gente amo. Per quanto riguarda nuovi songwriter penso che Kris Ellestad sia un grande talento e che Laura Leif dovrebbe essere una grande star. Inoltre Ryan Doyle da New York e Angel Olsen hanno alcuni fantastici video su YouTube.
Suoni molto in Europa. Credi che gli europei abbiano un modo differente di “‘vivere’ i concerti ?
Decisamente. In America associamo il concerto a tante altre cose, spesso è anche un occasione per uscire, vedere gli amici, chiacchierare. In Europa invece vi concentrate essenzialmente sul live, quando la musica parte il chiacchiericcio si ferma”…
Hai un rapporto particolare con l’Italia. Suoni da noi appena hai l’occasione e recentemente hai intitolato in italiano una raccolta di tue b-side “Fra Le Nuvole” “…
L’Italia è il paese più bello al mondo. A volte quasi stento a credere sia reale. Attualmente poi sono innamorato di un ragazzo ‘mezzo italiano’, per questo motivo provo ancora più affetto per il vostro paese.
Sul tuo sito hai scritto one of the sweetest tour nights I can remember”… riferendoti alla data di Torino dello scorso 14 marzo al Circolo Esperia. Come mai fu così speciale quel concerto ?
La location, il pubblico, gli organizzatori. Scenario e accoglienza da svenire!!! Roberto Necco e Roberto Balocco lavorano insieme come Elyron, uno studio di disegno e grafica, e hanno allestito un show magico. Abbiamo lavorato insieme una sola volta e siamo subito diventati ottimi amici.
In passato hai aperto concerti di band del calibro di Broken Social Scene, Iron and Wine, Grizzly Bear, Calexico , Iron & Wine “…. Ricordi un episodio particolare capitato incontrando questi artisti ?
Ricordo di aver avuto un attacco d’asma mentre ero nei camerini prima del concerto dei Broken Social Scene. Kevin Drew era lì a guardarmi: io sul pavimento con la ragazza dei Woodpigeon intenta a tenermi la testa e a massaggiarmi il petto. E’ stato un modo decisamente strano di incontrarlo.
Foon Yap aprirà il tuo concerto romano il 13 settembre. Presentala ai nostri lettori.
FoonYap is my spirit animal.
Lei è nei Woodpigeon praticamente dall’inizio, lei è vera luce musicale. Sono emozionato al pensiero che si esibirà di fronte al pubblico italiano. Provate ad ascoltarla su Bandcamp e myspace “…
UNPLUGGED IN MONTI è romanticamente ispirato alle puntate cult di MTV-UNPLUGGED. Guardavi questo show all’inizio degli anni ’90?
Ho visto diverse puntate di MTV Unplugged, ma solo anni dopo. In Canada avevamo solo MuchMusic, niente MTV, ho perso tanti programmi dell’epoca. Anche MuchMusic ha trasmesso cose fantastico, ne ricordo molte con grande affetto”…
Martedì 13 settembre dopo il tuo private-show acustico sarai protagonista di un afershow. Metterai per noi un po’ di dischi”… Cosa dobbiamo aspettarci?
Sto ascoltando molta musica tranquilla in questi mesi, francamente non so se questa rientra nelle “‘perfette’ scelte di un DJ. Sicuramente ci saranno artisti canadesi e ascolterete Kris Ellestad e Julianna Barwick.
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