Four Year Strong
In Some Way, Shape Or Form

Chiamatelo screamo, emo-core. Se non vi convince, azzardate pure un power pop o un punk pop d’annata. Chiamatelo come volete. I Four Year Strong ci sono dentro fino al collo e ne sono orgogliosi. Lasciate alle spalle le nostalgie nineties delle covers di “Explains It All” e l’autoironia di “Enemy Of The World”, “In Some Way, Shape Or Form” riparte dal principio, da quello che i ragazzi di Worchester sanno fare anche a occhi chiusi: declinare l’energia in tutti i modi possibili e immaginabili.

Se cercate musica rilassante insomma, avete sbagliato disco. La band sprizza vitalità  da tutti i pori, sudando le classiche sette camicie tra batterie martellanti, vocals infuocati e occasionali sortite in territori più soft. Meglio l’inno da FM “Stuck In The Middle”, la tirata “Fairweather Fan” (dove si scagliano contro gli ammiratori incostanti e infedeli), “Sweet Kerosene”, “Unbreakable” e la tosta “Infected” (abbellita da coretti assassini) comunque, rispetto a canzoni in cui i FYS provano a fare i filosofi (“The Security Of The Familiar, The Tranquility Of Repetition”; “Only The Meek Get Pinched. The Bold Survive” con intro à  la Queen featuring Paul Rodgers) ricordandosi di essere, in fondo, dei bravi ragazzi educati a pane e punteggiatura. Il ritmo si abbassa impercettibilmente con”Bring On The World”, “Heaven Wasn’t Built To Hold Me” (altro festival del woo-oo) “e “Just Drive” che, senza infamia e senza lode, strizzano l’occhio a un certo rock melodico da classifica. Discorso a parte per “Falling On You”: i quattro hanno ritardato l’uscita dell’album, per poter inserire questo pezzone sperimentale che si arrampica su un giro armonico più complicato della media, ma considerato il risultato ne è valsa la pena.

A conti fatti “In Some Way, Shape Or Form” resta un prodotto di genere, non innovativo ma coinvolgente e ben suonato (visti i tempi che corrono, non è poco). Un bel tre tondo tondo non glielo leva nessuno.

Ascolta “Just Drive”