Tornano a due anni dall’album “Apple’s Acre” i Nurses, e lo fanno senza lo scopo di lenire i nostri dolori da buoni infermieri quali vogliono essere, ma con tutta l’intenzione di infettare le nostre menti e le nostre orecchie con il loro psyco-pop, dai ritmi maliziosi ed estremamente orecchiabili. La ricetta sonora di “Dracula” è infatti molto semplice: prendere accordi mutuati dal folk, dal pop più semplice, dall’R&B, sin dalle linee di chitarre più pure dell’indie rock e mischiare il tutto con giri di bassi dub in loop ipnotici, addirittura a volte sensuali, come programmaticamente mostrato nella traccia d’apertura “Fever Dreams”. Il risultato ricorda molto le colonne sonore dei videogames, fa un effetto simile a quando si rubano le auto nei giochi di GTA: c’è sempre un’autoradio sintonizzata su una qualche stazione, la musica c’è si sente ma è comunque sempre in secondo piano, uno sfondo che si percepisce, ma non si gode del tutto.
Costruito come un romanzo di Wu Ming, l’album è una stratificazione di livelli sonori, accostati e fatti combaciare dal trio Aaron Chapman, James Mitchell, John Bowers, nessuno con uno specifico compito tradizionale, come batterista, chitarrista, bassista o che altro, ma tutti nella veste di produttore, ingeniere (o in questo caso forse architetto) del suono. La post produzione è stata affidata a Scott Colburn, dai cui studios erano già passati gli Animal Collettive e gli Arcade Fire. Da qui un lavoro veramente ben fatto, tecnicamente pulito anche quando gli arrangiamenti cercano strade un po’ freak, con accenni di distorsioni e una voce in, si fa per dire, falsetto elettrico. L’ottima esecuzione da sola non può però sopperire ad un progetto sì interessante, ma che si presenta come castrato in partenza, senza quel brio e quel pigluio in più che era lecito aspettarsi. L’elettro-ballad “You Lookin’ Twice”, dal sapore club anni ’80, sarà forse il singolo che più rimarrà impresso.
Il titolo “Dracula” poteva suggerire la maestosità e l’autorevolezza del conte, o ancora qualcosa di più strong, qualcosa che mordesse e lasciasse il segno. Invece rimane solo una sensazione, un’impressione di qualcosa piacevole che è sparito in un attimo, nell’ombra, senza lasciare traccia.
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2. You Lookin’ Twice
3. Extra Fast
4. Through The Window
5. So Sweet
6. Trying To Reach You
7. New Feelings
8. Wouldn’t Tell
9. Dancing Grass
10. Gold Jordan
11. Eternal Thrills
Ascolta “Fever Dreams”