Nuovo appuntamento per la sagra degli spin-off degli Hercules and Love Affair, da cui ricordiamo hanno già fatto capolino Nomi Ruiz e i suoi Jessica 6 e Kim Ann Foxman. Oggi è il turno di Aèrea Negrot che però, bisogna specificare, non nasce da una costola di Andrew Butler come successo invece per i compagni del collettivo newyorkese. La venezuelana di camera a Berlino è infatti un’ habituè di casa BPitch Control, coccolata da zia Ellen Allien e calorosamente accolta nel carrozzone live dell’etichetta tedesca; proprio nella dimensione live va riconosciuto il vero talento dell’artista, interprete di performance rette interamente sulla propria verve in una dimensione a cavallo tra quella cabarettistica e il meno convenzionale dei dj-set.
Si procede quindi con curiosità all’ascolto di “Arabxilla”, forse anche più con spirito goliardico che con un sano interesse musicale verso l’opera in sè, che invece neanche troppo inaspettatamente vira oltre la giocosità e la voglia di divertire fine a se stessa per aprirsi a una formula musicalmente neanche tanto innovativa, ma che fonde in maniera molto interessante il mondo della rivista e del varietà con basi elettroniche di scuola berlinese, molto improntate dalla casa di produzione del disco. La stessa teatralità dell’artista, l’innumerevole campionario di voci a cui si presta e la maniera con cui riesce a sposarle con i relativi sottofondi sonori fanno un po’ pensare che in fondo Aèrea sia un po’ ciò che sarebbero stati i Visage, o Klaus Nomi, o Grace Jones se avessero cominciato il proprio percorso con trent’anni di ritardo.
Un disco che non solo diverte con testi grotteschi su basi che variano da un electropop ballabilissimo (“Listen To The People”, gioiellino trash) a ritmi synth più rallentati (“Arabxilla”) a una minimal techno, marchio di fabbrica della BPitch Control, forse dettata dalla stessa etichetta (“Deutsche Werden”, “Come Back”, “Todeloo”), passando per le rivisitazioni dubstep di “Hair” e il brillante siparietto pianistico di “Berlin”, ma riesce anche a emozionare con le rarefatte atmosfere electro-soul di “It’s Lover Love” o col technopop rilassato di “Please Move To…”. Insomma, una prova tanto bizarra quanto convincente.
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2. Arabxilla
3. Todeloo
4. A Volar
5. Deutsche Werden
6. Please Move To …
7. Berlin
8. Breathe Deeply
9. It’s Lover, Love
10. Come Back
11. Hair (tobias. Album Version)
12. Proll-Og
13. Listen to the People
14. It’s Lover, Love (Dub)
Ascolta “Breathe Deeply”