I dischi che ti portano in lande inesplorate e che suscitano emozioni sopite non possono che essere dischi sofferti e parecchio sentiti.
Dimenticatevi il pop easy-listening, dimenticatevi la cupezza del grind, dimenticatevi la rabbia dell’hardcore. “Antimacchina” dilata i tempi, culla l’anima, trascina in vortici sonori che difficilmente lasciano scampo all’ascoltatore e lo inebriano per poi scagliarlo nell’abisso del rumore, trame tenui si alternano a crescendo decisi in una sorta di montagne russe emozionali.
Se vi piacciono i cd immediati qui non c’è pane per i vostri denti: il post-rock psichedelico dei The White Mega Giant è stratificato, va ascoltato e riascoltato, va interiorizzato, va fatto proprio e scoperto volta per volta, apprezzato nelle piccolezze e nei particolari.
Cinque tracce per oltre trentacinque minuti che ci portano nei territori cari agli Explosions in The Sky, non cadendo mai nella banalità o nel manierismo, ma risultando sempre efficaci e coinvolgenti.
Niente di nuovo, direte voi. Obiezione accolta, ma non è tanto l’innovazione musicale quanto la carica emozionale la caratteristica del trio padovano. Peculiarità che si può apprezzare tanto di più dal vivo e che, comunque, viene mantenuta in maniera encomiabile anche su cd.
Un esordio per The White Mega Giant interessante, che sicuramente saprà darci molte soddisfazioni in futuro, quando il suono maturerà ulteriormente affrancandosi dai numi tutelari (e “Cygni” ne è già un ottimo esempio) mantenendo lo stesso impatto emozionale.
Abbandonatevi al loro magma sonoro, non ve ne pentirete!!!