La tentazione di cominciare questa recensione col solito pippone su come l’Italia, musicalmente parlando, sia messa peggio del Burundi è tanta, ma tanta veramente eh. E invece no, questa volta si metteranno da parte la pressochè totale mancanza di determinati sottogeneri nella scena indipendente italiana, la difficoltà con cui gruppi emergenti riescano a raggiungere buoni risultati o tantomeno la grottesca situazione dell’airplay nazionale, limitando al discorso all’ascesa di Mauro Remiddi, musicista romano con base a Londra al proprio debutto discografico su Secretly Canadian.
I fondamentali da sapere su Remiddi sono le collaborazioni con gli Yuck e le aperture per gli ultimi tour di M83 e Blonde Redhead. Proprio alle ultime divagazioni sintetiche di Kazu Makino e soci si riallaccia fortemente la formula compositiva di Porcelain Raft, un dream pop malinconico agghindato da sudiciumi lo-fi, retrogusti chillwave e drum machine eteree quanto basta, concepito in un’atmosfera tra sogno e realtà affine a quelle più celebri di Beach House e AIR, riferimento che torna prepotentemente sul piano vocale, dove il tono dimesso e sommerso dalle strumentazioni di Remiddi va ad avvicinarsi alle androgine vocalità di Darkel e della Legrand. Un disco che ha quindi tutte le carte in regola per far gola senza grandi difficoltà alla critica come al pubblico indipendente, come già appurato per i precedenti EP.
Melodie indie-pop dotate di una sensibilità rara, come in “Drifting In And Out”, nella ritmata “Put Me To Sleep” o nella deliziosa “Unless You Speak From Your Heart”, sorta di fusione tra gli ultimi Beach House di “Walk In The Park” e gli AIR più pop di “Alpha Beta Gaga”, ma anche la dimensione più onirica e rarefatta dell’avvolgente “Backwords”, distinta dal retrogusto epicheggiante di certi anni ’80, o le sperimentazioni industriali di “If You Have A Wish” e le chitarre brit-pop di “Picture”. Insomma un disco che mantenendo una propria identità emotiva vira verso una variegazione musicale eccezionale, il primo debutto eccellente dell’anno appena iniziato.