Ascoltando il disco d’esordio degli Are You Real? (italianissima band di vicino Venezia, il nome e i testi in inglese non ingannino) si capiscono molte cose. Ai quattro (Andrea Liuzza voce, chitarra, tastiere, percussioni; Nicolò Polesello chitarra; Giorgio Michieletto basso; Davide Venier batteria) non piace essere definiti “indie” (nè indie pop, nè indie rock, nessuna delle declinazioni del termine) e in effetti l’etichetta va loro stretta e non solo per le “batterie post- rock” e “chitarre acustiche” di cui parla la press release.
“Songs Of Innocence” (titolo “rubato” a quel William Blake ritratto anche in copertina e simpaticamente indicato come produttore del lavoro) è un album pieno di sfumature. Ci sono composizioni dal tono sperimentale come la strumentale “Birds”, “Star Child Apocalypse” e “The Great Fire” che rasentano quasi lo spoken word, mentre la sognante “Dream Dream Dream”, “Humans” e “Fairytale” sono molto più vicine al cantautorato classico. A colpire è però soprattutto l’urgenza delle arrabbiate “I Miss You Forever” e “The End Of The World” (un pugno allo stomaco che non ti aspetti, vista l’atmosfera malinconica delle altre tracce) e “The Last Song”, storia di una fuga intravista, a lungo sperata e forse, alla fine, portata a termine.
Oltre al già citato Blake, gli Are You Real? hanno dichiarato di ispirarsi al fantasioso e surreale regista Terry Gilliam. Il nome l’hanno scelto pensando a “La Leggenda del Re Pescatore” e l’influenza di quelle storie e quei mondi si sente chiaramente nella loro musica per sognatori, gente che viaggia con la testa forse tra le nuvole ma i piedi saldamente piantati per terra.