La vita non è una serie di lampioni piantati in forma simmetrica, è un alone luminoso semitrasparente che avvolge la nostra coscienza dall’inizio alla fine. Così scrisse Virginia Woolf nella sua “Modern Fiction”, creando questa immagine mentale di una evanescenza che ritornerà nelle sue opere. La musica dei Memoryhouse è sempre stata per me una trasposizione in musica di tali aloni, brevi attimi in cui qualcosa accade, rendendo la realtà più lirica e intensa, anche se solo per pochi attimi.
Dall’EP “The Years”, che meglio sintetizza un folk pop impalpabile ed etereo, la band va oltre cercando di osare e sperimentare, per poi tornare sui suoi passi, quasi indispettita dal risultato. Sto parlando in questo caso di “The Slideshow Effect”, debutto della band in uscita per la Sub Pop. L’album è una evoluzione di questi aloni musicali: sperimentando con sonorità maggiormente elettriche nell’intro di “Little Expressionless Animals” sperimenta con un pop dalle influenze eighties, vagamente elettrico, dalla impostazione Smiths, con tanto di riverbero di sottofondo, in “The Kids Were Wrong”. Brani gustosi, ma poco in linea con il sound a cui si era stati abituati. E se chi, come me, attendeva l’uscita del disco per quelle sonorità , non apprezza facilmente un tale cambio di rotta.
L’album sembra reimmergersi in atmosfere cupe e intime in “All Our Wonder”, affievolendo il riverbero “made in the 80s” nei brani successivi, creando un intreccio di tastiera, synth, percussioni e chitarra acustica. Dal cupo alt folk (“Punctum”, “Old Haunts”) ai richiami country alla Norah Jones o Alessi’s Ark (“Bonfire”), l’album si evolve in un lirismo accentuato da l’alternarsi di voci e le atmosfere dreamy ricreate dall’elettronica (“Walk With Me”, “Kinds of Light”). Piccola gemma “Pale Blue”, che si innalza a livelli orchestrali giocando con temi lirici e una evoluzione strumentale semplice ma di impatto.
Che dire, un ottimo investimento per gli estimatori dei Memoryhouse, nonostante il più insicuro esperimento distorto che sembravano proporre inizialmente. Poi chi lo sa, magari un giorno anche loro si stancheranno come Dylan ed inizieranno ad imbracciare i chitarroni elettrici, riuscendoci pure bene. Ma questo, si sa, lo scopriremo solo vivendo.
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2. The Kids Were Wrong
3. All Our Wonder
4. Punctum
5. Heirloom
6. Bonfire
7. Pale Blue
8. Walk With Me
9. Kinds of Light
10. Old Haunts
Ascolta “The Kids Were Wrong”