Chi prima d’ora avrà sentito i Triobelisk è perchè ha downlodato lo shooter game per iPad tri-tri-triobelisk , sviluppato in collaborazione col game designer Erik Svedang, per cui i Triobelisk hanno realizzato la soundtrack, o perchè se ne sarà andato in giro per luoghi poco raccomandabili come il bandcamp scoprendo quel piccolo fungo allucinogeno di “Brain Traveller”, album del 2010.
Per tutti gli altri i Triobelisk si scoprono oggi col loro lavoro del 2011, “Path of the Setting Suns”, album con cui si protrae quel viaggio cerebrale inaugurato appena l’anno prima. Lo spostamento di qualche anno luce con relativo cambio di rotta ha giovato all’itinerario “astrale” (sarebbe meglio dire astratto) dei Triobelisk, i quali hanno smesso di girare a vuoto su sè stessi e si sono decisi di dare una direzione precisa alla loro musica. “Brain Traveller” infatti, se da un lato si caratterizzava per brani subito catchy, dal ritmo immediatamente riconoscibile, dall’altro peccava di disomogeneità e discontinuità . I Triobelisk hanno voluto strafare, sparando tutte le cartucce in una volta senza preoccuparsi di dare una coerenza all’intero progetto, senza nemmeno preoccuparsi di risultare naif per lo standard musicale che si erano imposti.
Con “Path of the Setting Suns” tutto ciò non sussiste. A reggere il nuovo itinerario astratto c’è un concept di ferro, basta scorrere la tracklist per rendersi conto in che mondo visionario vogliono introdurci i Triobelisk: parallelepipedi senzienti, luoghi della cosmologia maya, kit di sopravvivenza per astronauti e naturalmente giochi di ruolo a tematica fantasy. Ci sono tutti gli ingredienti per improvvisare nel vostro salotto una convention su Star Trek, con l’uomo dei fumetti simpsoniano a moderare. Ironia a parte, “Path of the Setting Suns” è un album compatto, omogeneo a differenza del proprio predecessore, volendo usare un paragone è la colonna sonora che i Daft Punk avrebbero realizzato per “Tron Legacy” se questo non fosse stato un film hollywoodiano e se loro fossero stati più in forma a prescindere. Armatevi d’ossigeno che il viaggio con i Triobelisk è lungo ma dà tante soddisfazioni.