Quando partono le prime note di “Empty House”, traccia d’apertura del terzo e omonimo album dei Delta Spirit (Jonathan Jameson al basso, Brandon Young alle percussioni, Matthew Vasquez chitarra e voce, Will McLaren all’altra chitarra, più il multistrumentista Kelly Winrich) la mente corre veloce a quelle atmosfere malinconiche un po’ vecchio stile che altri gruppi (primi tra tutti i Thrills di “Big Sur”) hanno saputo evocare. Ma è solo un attimo, pochi minuti: basta la spensieratezza di “California” e “Otherside” (che con la melodica “Idaho” e la riflessiva e umorale “Home” compongono una perfetta, piccola cartolina della partenza e del ritorno a casa post tour), per ricordare con chiarezza che questi ragazzi sono cresciuti a pane, surf e allegria.
A sorprendere sono casomai gli insoliti toni spazial-elettronici di “Tear It Up” e la batteria new wave di “Money Saves”, con il quintetto che finisce per somigliare un po’ troppo agli ultimi Editors. “Tellin’ The Mind” invece rockeggia che è un piacere, strizzando qua e là maliziosamente l’occhio ai primi MGMT e a quegli anni ottanta a cui Vasquez e compagni sembrano aver deciso di rendere sentito omaggio; mentre “Time Bomb” segna il ritorno su terreni più familiari, quel pop-rock confessionale che la band di San Diego sa far così bene. “Into The Darkness”, probabilmente il pezzo più convincente dell’intero lavoro, è esattamente quello che il titolo lascia presagire: un tuffo nell’oscurità , con tutti i dubbiosi pensieri del caso, interpretato con un filo di voce d’intensità unica. Tocca a “Yamaha” l’arduo compito di chiudere il disco, ed è un pezzo dall’atmosfera cupa ma speranzosa, che si ricorda a lungo anche dopo aver premuto il tasto stop.
Volevano cambiar direzione i Delta Spirit, allontanarsi dai toni folk di “Ode To Sunshine” e del successivo “History From Below”. Tentativo lodevole e coraggioso, ma riuscito solo in parte. L’album nel complesso funziona, però la differenza tra i pezzi che ricordano il passato (eseguiti magistralmente) e quelli più “sperimentali” (ancora da rodare, senza un’identità precisa) è netta, e non sempre i secondi reggono il confronto. Tre stellette, più mezza d’incoraggiamento.
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2. Tear It Up
3. California
4. Idaho
5. Home
6. Otherside
7. Tellin’ the Mind
8. Time Bomb
9. Into the Darkness
10. Money Saves
11. Yamaha
Ascolta “Delta Spirit”