Sinfonie adolescenziali rivolte a Dio parte terza: dopo “Smile” dei Beach Boys e “Cross” dei Justice, è la volta di Actress (alias Darren Cunningham da Wolverhampton) con “R.I.P” (senza punto finale). “Concept” sull’Aldilà ? Visti i titoli dei pezzi sembrerebbe proprio di si. “¨”¨
Per Mr. Cunningham si tratta del terzo album dopo “Hazyville” del 2008 (pubblicato dalla propria etichetta Werk) e “Splazsh”, uno dei migliori album del 2010 elettronico. Come quest’ultimo, esce sulla Honest Jon’s del (l’ormai) solito “prezzemolo” Damon Albarn. “¨Da novello Dante, il dj e produttore (lui l’artefice della salita alla ribalta di gente come Zomby e Lukid) ci conduce in un angolo di Paradiso costellato da un vastissimo caleidoscopio di stili e generi, portando la cosiddetta IDM – intelligent dance music – ad un livello (è il caso di dirlo) davvero superiore. “¨Ci trovi glitch (“Holy Water”), techno (“Serpent”), sprazzi di ovattato “deepstep” (la fourtet-iana “Raven”), deep-house (“Caves of Paradise”, con tanto di fiati peruviani, il groove di grana grossa di “Marble Plexus” e “Shadows from Tartarus”, la minimal-trance di “IWAAD”), il delicato e ipnotico carillon pianistico di “Jardin” e l’electro-dance di “The Lord’s Graffiti”. Senza dimenticare una fondamentale componente “atmospherical” che trova sublimazione in “N.E.W.” ma permea l’intero disco e rende il tutto soave e quieto, al punto di spingermi a coniare l’espressione SDM (sofà dance music o musica dance per sedentari). Proprio questa attitudine più ambient segna il maggior punto di rottura -o, meglio, di evoluzione- rispetto ai lavori precedenti, più ancorati a generi delimitati da contorni più definiti o, se volete, meno indefiniti.
“”¨”¨R.I.P”, proprio per la sua complessità strutturale, per il suo passare da un genere all’altro senza un apparente filo di continuità , potrebbe non essere amore al primo ascolto. Forse destabilizza, ma poi intriga e quasi obbliga ad ascoltarlo di nuovo. E allora lo riascolti, e ci trovi qualche dettaglio che prima ti era sfuggito, e lui ti costringe a ritornarci per svelarti altre gemme nascoste. E poi ancora e ancora e ancora, fino a non poterne fare a meno. “¨Giunti quasi a metà 2012, prevedo che la nostra attrice sarà ricordata da più di qualcuno negli Oscar di fine anno; nel frattempo si merita la nostra nomination: 5 stelle.
“¨”¨Insomma, checchè ne dica David Byrne, Heaven is a place where something STUNNING happens.