Otto anni fa, con la pubblicazione del 12” “Eleven” (2004) firmato da Yusuke Sakurai, meglio noto come Dublee, prendeva il via la sperimentale etichetta Mule Electronic, di stanza a Tokyo, avviata da Toshiya Kawasaki, inizialmente interessato nel diffondere al meglio le sole produzioni del fidato Kuniyuki Takahashi che, in realtà , finiranno per essere poi rilasciate un anno dopo dall’etichetta gemella e più house-oriented Mule Musiq. Il virtuoso Kuniyuki Takahashi, però, ricorrendo all’alias Koss ha continuato il suo proficuo rapporto con la Mule Electronic, firmando nel tempo una serie di splendidi e suggestivi momenti ambient. Nel frattempo, dall’altro capo del mondo, il duo svedese Minilogue ““ composto da Marcus Henriksson e Sebastian Mullaert ““ aveva avviato una solida carriera all’insegna della migliore tech-house europea, pubblicando regolarmente i propri lavori su Crosstown Rebels, Traum Schallplatten o Wagon Repair. Quando i due si ritrovarono nella capitale giapponese per una delle loro performance, incontrarono Toshiya Kawasaki e la sua cerchia di amici, tra cui proprio Kuniyuki Takahashi, da sempre estimatore dell’arte minimalistica dai Minilogue, al punto da aggiungere la sua in occasione di una festa privata: l’incredibile connessione sonora che si generò tra i tre fu tanto spontanea, quanto magica.
Da quel momento, i Minilogue si legarono a doppio filo con la Mule Electronic ““ su cui, tra 2007 e 2010, hanno rilasciato più di un 12”, oltre che affidarle, ancora nel 2011, la pubblicazione persino dei loro progetti solisti, senza dimenticare neppure i lavori a nome IMPS (tra 2008 e 2009) in collaborazione con Ian Chaplin e Philip Rex, meglio noti come Decoy ““ e, su un piano prettamente personale, strinsero un sincero rapporto di amicizia con Kuniyuki Takahashi, remixando per lui “Ocean Waves”, una traccia estratta dall’album “Anciet Rain” (2008) a nome Koss. Dal canto suo, quest’ultimo ricambiò il favore con un remix di “Heaven And Bagpipes”, traccia tratta dall’album “Remixed” (2009) degli IMPS, e, soprattutto, fece loro visita a Malmö in occasione della sua breve tournèe europea del novembre 2010. Nell’accogliente cittadina svedese, i tre condivisero, per l’ennesima volta, cinque giorni all’insegna della creatività musicale, racchiusa in una lunga e corposa jam-session (impressa, per ovvi motivi di durata, in due cd ““ la cui ultima traccia, “Horizon”, dura poco più di un’ora).
Nessuna pianificazione di sorta. Solo buon senso e tanta pazienza. La musica doveva scorrere fluida senza dialoghi o compromessi, lasciando che l’ego artistico di ognuno si conciliasse nel suono emesso dagli altrui strumenti, tra cui un pianoforte elettrico Fender Rhodes, un sintetizzatore Minimoog Voyager, una drum machine Roland TR-808, una piccola tastiera Roland SH-101 e una Nord Lead, congas, immancabili laptop da studio e numerose altre risorse a cui il trio ha affidato la profusione delle più intime emozioni e intuizioni del momento. Gli arrangiamenti sono, dunque, ben congegnati e si snodano in trame tanto soffusamente meditative quanto, talvolta, vivacemente melodiche. Si tratta di un mix di suoni sia organici che sintetici. Insomma, a dir poco, unico. Emerge con forza la sinfonia riprodotta da un insieme di macchine e strumenti che si muovono di pari passo, secondo il ritmo dell’anima di coloro che, in amicizia, compiono e compongono sette sognanti e trascinanti tracce, inequivocabili inviti per domestici viaggi attraverso luoghi astratti.
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1. Monday Conversations
2. Hello People Of The Earth!
3. Thursday; Birth
4. Thursday; Connection
5. Thursday; In Space
Disco 2
1. We’re Remembering Right Now
2. Horizon