C’è vita sulla Luna? Il 2011 ha fatto conoscere ai più RVDS, acronimo di Richard von der Schulenburg, attraverso le ripetute pubblicazioni su It’s, etichetta di stanza ad Amburgo, di sua proprietà . Da un punto di vista emotivo, la virtuosa “Moon Oddity” e l’eccentrica “Moon Visit” ricalcano le sue recenti uscite tra suoni grezzi e ruvidi quanto bastano e si palesano come la perfetta colonna sonora per un viaggio nello spazio (a cominciare da quello del week-end). L’analogico remix per “Early Morning When The Sun Rose” di Nino è altrettanto caldo e capace di andare in profondità .
Da oltre un decennio, il texano Gerard Hanson si nasconde dietro gli acclamati monicker Convextion e E.R.P., che sta per Event Related Potential. A seguito delle tracce pubblicate su Semantica Records e Hardfloor, Hanson resta fedele ai suoi tradizionali stilemi e raccoglie l’eredità dei Drexciya, rilanciando l’essenza delle loro tempeste sonore grazie al ricorso al fedele sintetizzatore Roland SH-101 e alla storica drum machine Roland TR-808 per tracciare bassline acquatiche. Le tre tracce pubblicate dall’etichetta di Rotterdam sono, quindi, electro al punto giusto.
Per l’ennesima uscita “alfabetica” in limitate copie e dai sempre differenti colori, la Styrax ““ da un anno intenzionata a recuperare più o meno dimenticati suoni dal recente passato per dar vita a questa serie ““ ha deciso di abbinare artisti e tracce di differente provenienza geografica e sonora, dando vita a un inatteso equilibrio tra l’ambient di Ross 154 (2004), la leftfield di Claro Intelecto (2003) e le ibridazioni tech house compiute da Damon Lamar (2002) e Lowtec (1999). Nonostante gli anni trascorsi dalla loro prima pubblicazione, è sorprendente quanto tali tracce appaiano attuali.
Gli Smallpeople, cioè Julius Steinhoff e Just von Ahlefeld (noto come Dionne), sono innanzitutto i proprietari del rinomato Smallville Record Store, situato nel quartiere St. Pauli ad Amburgo, nonchè i fondatori dell’omonima etichetta, proficuamente attiva dal 2006, orientata sulle diverse e possibili connessioni tra la deep house e la Detroit techno. Non a caso, la rinascita della c.d. Detroit house prende il via proprio sulle rive dell’Elba: le tracce di “Black Ice” sono, infatti, caratterizzate da intense e sognanti ritmiche che, in attesa della primavera, conciliano la lunga durata del freddo inverno.
Ascolta Little River
La seconda uscita della limitatissima serie Combined su Abstract Forms (solo 250 copie disponibili in tutto il mondo) ospita due versatili artisti di grande impatto sonoro, vale a dire l’olandese Boris Bunnik/Versalife, noto già con il monicker di Conforce, in coppia con Matti Turunen, metà dell’apprezzato duo finlandese Morphology, già protagonisti di alcune recenti release sulla stessa etichetta. Insieme offrono sei tracce di pura electro contemporanea, che vanno da un ritmo veloce a uno più lento, spaziando tra composizioni più o meno profonde, rallentando al momento opportuno.
Ascolta Combined EP V2.0 [soundclip]
Il secondo anno di vita dell’etichetta rumena All Inn è celebrato nel modo migliore con, forse, la sua migliore pubblicazione di sempre, caratterizzata dalla presenza di due remixer d’eccezione. Riducendo il campione vocale e la bassline, DJ Qu mette in risalto il battito costituito da hi-hat e cymbals, trasformando “Brick Brick Brick” in un che di assolutamente diverso dalla versione originale degli italiani Sailor Mood. Un approccio simile è adottato anche da Kassem Mosse per “East Brick Wall” degli altrettanto italiani Summed & Dot, facendone emergere il lato più oscuro.
Ascolta Little River
Per la prima volta su Pampa Records dell’amico DJ Koze, Lawrence dedica due incantevoli inni di circa dieci minuti ciascuno al Giappone: nello specifico, il primo a un luogo tra i più suggestivi sulla Terra, cioè la montagna Kurama di Kyoto; il secondo alla bevanda Oolong High, una sorta di infuso di thè, corretto al liquore shochu. Avvolta dalla consueta e meravigliosa aura deep house, “Kurama” si distingue per la solidità della bassline, mentre i sintetizzatori a singhiozzo di “Oolong High” riecheggiano su territori downtempo, tratteggiando una visione d’amore senza tempo.
Ascolta Kurama
Personalmente, al di là delle singole etichette, il 2011 è stato l’anno della consacrazione definitiva del seducente sound di Amburgo e dei suoi visionari produttori. Christopher Rau è in prima fila tra loro e ogni sua traccia non riserva mai particolari sorprese, perchè semplicemente ribadisce ancor di più quanto calore sia in grado di trasmettere in tutta la sua profonda interezza, magari concedendosi un unico ricorso a una soluzione ardita, come l’inserimento in “Swearing (Vinyl Version)” di vocals jamaicane per conferire maggiore intensità al ritmo deep house. Per un ovvio tripudio di applausi.