diametric.: etichetta scozzese gestita da Arne Weinberg, attiva dal 2009 e autentica miniera di limitate, e talvolta costose se non introvabili, gemme senza tempo per ascoltatori e collezionisti.
Tocca al leggendario Keith Tucker, in qualità di Optic Nerve, firmare la prima storica release della neonata etichetta scozzese. Sono così bastate soltanto quattro tracce per scatenare un notevole interesse per un vinile limitato a trecento copie numerate e far riaccendere nei cuori dei puristi la fiamma primigenia di un integrale genere duro a morire. Con “Reassimilation EP” lo storico partner di Tommy Hamilton negli Aux 88 sottopone costantemente l’ascoltatore a una techno alquanto intima, si direbbe dai tratti funky, se non soul. I sintetizzatori e i bassi utilizzati in “Origins” sono quanto mai epici. I tortuosi ritmi di “Elements” e “Anomoly” sono difficili da dimenticare. è stato questo l’inizio di una nuova era. è stato questo l’inizio della diametric. Arte coniugata a stile.
Formula invariata per la seconda uscita: trecento copie numerate e altissima qualità sonora. Un unico dettaglio non è possibile svelare, ovvero l’identità di colui che si cela dietro il monicker Tangula. Sulla base del comunicato stampa rilasciato dalla diametric. si apprende, però, che alla base di ciò vi è stata una decisione di un conosciuto artista che gravita intorno alla scena techno di restare senza volto. In fondo, un’idea simile è, praticamente, da sempre uno dei capisaldi delle prime generazioni di artisti provenienti dalla Motor City, perchè è la musica a contare davvero. In ogni caso, i quattro ‘movimenti’ di “Descending” si connotano sia di una certa profondità e malinconia, che di una buona dose di malinconia, senza tralasciare battute funk sparse. Puro futurismo iptonico.
Columbus, Ohio. Per sfuggire dalla monotonia della vita, Kevin M. Kennedy si affida alla musica, incarnando a pieno la ‘mission’ della diametric., vale a dire lasciarsi trasportare dalle emozioni. Non si tratta di alcun rigido codice, ma solo di un vero e viscerale amore per la musica. Elettronica. Scevra da hype o mode del momento, quella di FBK è vibrante e fruibile solo attraverso una delle trecentoventi copie rilasciate dall’etichetta perchè, in piena controtendenza con quanto accade sul mercato mondiale, non è prevista alcuna forma di download per le ennesime quattro solide tracce proposte. In un continuo rimando analogico ai passati 90’s, un denso flusso composto da bassi gorgheggianti all’interno di complesse tessiture colpisce e travolge l’ascoltatore. In un istante.
A seguito della pubblicazione del cd, altrettanto limitato a centocinquanta copie numerate, “Unfolding The Giant Void” (2010) [ diametric ““ 3-diam. ] a nome Onmutu Mechanicks, il label manager Arne Weinberg, devoto più che mai alla tradizione dei grandi padri del genere, offre il meglio della sua intelligent techno, facendo sì che ne emerga un lato tanto intimo quanto oscuro in altrettante trecento copie. Tra bassi pulsanti su cieli grigi, un pezzo come “Chrome” è seducente sin dal primo ascolto. Per “Echoes & Whispers” e “Nights Of Sanctity”, l’artista tedesco ora di stanza in Scozia predilige una partitura ambient decisamente malinconica, dominata in entrambi casi da ogni sorta di stranezza ritmica e da immancabili componenti melodiche. “Motive Force”, invece, fa drizzare le antenne: si tratta di un semplice spaccato di avanguardia dance. Quanto mai affascinante.
Da tre anni, tutto ciò che toccano Matti Turunen e Michael Diekmann lo trasformano in oro. Attraverso una politica discografica costituita da sagge uscite su lungimiranti etichette di nicchia, i Morphology si sono affermati nell’underground della nuova electro post-drexciyana, di cui hanno fatto propri gli stilemi. Prodotto in trecentosei copie numerate a mano, e a seguito della pubblicazione del primo album, “Urania’s Mirror” (2010) su Zyntax Motorcity, “Zircon Affair” offre ugualmente un raffinato spaccato del suono futuristico del duo finlandese. La title-track e “Lcross” si muovono lungo traiettorie simili, cioè beats nitidi ma inquietanti sfumature. “Magellan Probe” è la traccia più muscolare. “Convince The Computer” quella più accurata. Top quality.
Keith Tucker offre un nuovo saggio della sua innata arte, aggiungendo più tracce rispetto alla prima release su diametric., continuando sulla sua falsariga, cioè un’oscura electro che non rinuncia mai a una componente melodica arricchita da vocals, proprio come in “Virtual Depth Perception (Vocal)”. Il ritmo continua a galleggiare in un mare dub in “Illusionist Theme”, ma con “Retina Display Scan” si stravolge del tutto: tra bassi profondi e vibranti sintetizzatori, si staglia la voce di Kelyn McKnight in un crescendo technoide che, per l’ennesima volta, si guadagna il meritato posto tra i più piacevoli ricordi del genere. Per tutti coloro che vivono su un altro pianeta, sono ancora in circolazione alcune delle trecentoquattordici copie di questo splendido disco: accaparratevele.
Ascolta Optic Nerve – 3 dimensional ep 12″ PREVIEW
A distanza di un anno dal primo 12”, è attraverso un nuovo comunicato stampa che Arne Weinberg rivela di essersi stancato di rilasciare produzioni a suo nome e, pur continuando a far musica, di avere voglia di adottarne uno nuovo, inseguendo nuove sfide e spingendosi oltre i suoi confini sonori: ecco svelata l’identità di Tangula. “Eye Of The Beholder” è l’ennesimo grande disco ““ in trecento copie numerate e originariamente programmato in uscita per la Transmat di Derrick May, ma questa è un’altra storia ““ che s’ispira al glorioso passato della techno nuda e cruda. Infatti, dall’ascolto di “The Gorbals (Endtime Mix)” e “Disaster Strikes” trasudano emozioni 90’s.
Ascolta Tangula – Eye Of The Beholder PREVIEW
Valanx è l’ennesimo monicker adottato da un sempre creativo Arne Weinberg. Per la prima volta, l’etichetta decide di rilasciare una doppia versione dell’album: in trecento copie numerate l’edizione vinile e in centocinquanta copie numerate l’edizione cd che, per ovvi motivi di spazio, contiene ben quattro tracce in più. Il suono di tutte è quanto mai sinistro, riflessivo a tratti, per una musica elettronica senza compromessi con la sua dimensione da club, dilatata nel tempo ed espansa nello spazio, non importa se naturale o urbano. Tra nuvole rapide e albe meccaniche, occorre segnalare, infine, come Michael Diekman dei Morphology sieda ormai stabilmente in studio nelle vesti di masterizzatore: ciò ha finito per costituire un ulteriore sinonimo di garanzia. Ascolto consigliato.
Ascolta Valanx – Xenolith