Che cosa si può dire di una band che ha pubblicato più di 30 album, in 50 anni (ricorre quest’anno esattamente il 50esimo da “Surfin’ Safari”) e ci regala ancora un’ultima (a quanto pare) dimostrazione del fatto che la buona musica non muore mai? Si può dire soltanto GRAZIE.
E’ strano dover recensire per la prima volta un album di una band così”… “storica”, e per di più l’ultimo della loro strabiliante carriera”… ma non mi trovo affatto in imbarazzo a dire che Brian Wilson e compagnia bella stanno ancora cavalcando le onde della musica che dagli anni ’60 arrivano a infrangersi sui nostri scogli”…
“That’s Why God Made The Radio” è un album parecchio nostalgico a dir la verità : memories è forse la parola più riccorrente, poi photograph, yesterday e summer (ovviamente). “Spring vacation”, poi, è tutta una citazione di vecchi successi: We use to get around (“…) Good vibrations, ma anche la dimostrazione dell’inesauribile capacità lirica di questa band As for the past, it’s all behind us / Happier now, look where life finds us / Singing our songs is enough reason / Harmony boys is what we believe in / Some said it wouldn’t last / All we can say is we’re still having a blast.
“Daybreak over the ocean” testimonia che si può amare anche a più di 70 anni: And as long as there is an ocean, / Long as stars are to shine /Baby you will always have my devotion / I’ll love you pretty baby /Till then end of time, e non è solo un leit motiv commercial, è esperienza vissuta.
Con “Beaches in mind” i ragazzi della spiaggia tornano sulle loro tavole da surf per trovare un posto sotto il sole “Where everyone can have fun, fun fun”, mentre con la chiusa “Summer’s gone” ci salutano definitivamente tra le lacrime: un testo commovente, da leggere e ascoltare con riconoscenza.
Le armonie, gli impasti vocali sono quelli di sempre, il sound è magnifico, da sempre, le voci non hanno perso quella nitidezza e giocosità con cui i Beach Boys sono riusciti a stabilire un punto di partenza per chi voleva far musica”… ma è proprio vero che non sono cambiati? Se il passato è ben noto, chissà cosa riserva il futuro”…
Sometimes life can be so strange
Maybe we’re just looking for a change
(“The private life of Bill and Sue”)