La Wallace Records, famosa per aver pubblicato dischi di Bugo, Rosolina Mar e Zu, insieme a un manipolo di etichette sue pari del calibro di Left Hand, Swarm Of Nails, Not A Pub e Shove Records, mette sul piatto quest’album in vinile che propone fianco a fianco quelle che la press release definisce due tra le band europee più violente in circolazione. Titolo tutt’altro che platonico, che gli italianissimi Gerda (Roberto Villotta alla chitarra, Alessio Compagnucci al basso, Alessandro Turcio che canta, Andrea Pasqualini alla batteria da Jesi, Ancona) si sono guadagnati in ben dieci anni di carriera a suon di concerti senza compromessi e album sempre solidi, e che i francesi Dead Like Me, quartetto nato a Pau nel 2010, sono sulla buona strada per conquistare grazie alla loro granitica mistura di doom metal, hardcore e mathcore suonato al fulmicotone e cantato in lingua madre.
Tocca ai Gerda aprire le danze con l’adrenalinica “Xxxx”, che trasporta in studio tutta la potenza dei live più scatenati, sudati, vissuti in prima linea e sempre sul filo del pericolo, mescolando rabbia, dolore, urgenza espressiva urticante dei Breach con il barlume di speranza e l’attitudine noise degli Unsane. I Dead Like Me (Al, Bidou, Jè e Reu, che contribuiscono con ben tre tracce) declinano lo stesso verbo in versione più cupa ma ugualmente poderosa, con chiari riferimenti all’hardcore anni novanta più estremo, quello degli urlatori senza timore nè remore, in “Chien De Nuit” e radici ben piantate in una certa oscurità e disperazione metal nei riff alla Type O Negative delle due parti di “Le Fils Du Pire Des Predateurs”: “Clairand Son” e “Obscur”.
Non sono certo note per animi tranquilli, quelle dei Gerda e dei Dead Like Me. Questa è musica (pre)potente che pretende di essere ascoltata, che ti rincorre e ti butta a terra con forza al primo incontro. Diciannove minuti di alto volume, alto profilo e impatto sonoro devastante. Tutti da gustare, per chi ha orecchie e coraggio.