Devo ammetterlo: non sono mai stato un grosso fan di Doom al microfono. L’ex Zev Love X dei KMD,trasformatosi in MF Doom (MF sta per Metal Face) e poi solo Doom l’ho sempre preferito in veste di produttore. Dopo la combination con Madlib e quella con Danger Mouse, il produttore scelto per accompagnare il flow di Doom è Jneiro Jarel, meglio noto come Dr. Who Dat?e metà del duo Willie Isz (l’altra metà è Khujo Goodie dei Goodie Mob), collaboratore in passato di Damon Albarn e TV On The Radio. Daniel Dumile è londinese di nascita, negli ultimi tempi è tornato a vivere nella capitale britannica, conseguenza dello stesso problema di cittadinanza che ai tempi afflisse Slick Rick e che ne rendevano impossibile il ritorno in America, e la cosa si sente eccome lungo le 15 tracce che compongono il disco.
Questo è un disco che sicuramente ha bisogno di essere ascoltato più e più volte per essere assorbito, compreso e apprezzato appieno. Con la sua brava maschera addosso (ma non più nel nome), mr. Dumile infila 15 tracce che spaziano tra quei generi che sono un ibrido di hip hop e musica elettronica che la gente chiama alt hop o wonky, ormai universalmente accettato nel mondo indie (soprattutto tra quelli meno inclini al compromesso mainstream) e vede tra gli estimatori in prima fila mr. Thom Yorke from Radiohead(con cui Jneiro ha collaborato in passato).
I beat sono tutti ben fatti, secondi solo (gusto personale) a quelli che per Doom ha sfornato Madlib su “Madvillain”, la scuola di J Dilla trova un ottimo seguace capace di amalgamare downtempo, dub e classiche sonorità rap, per la gioia del b-boy e dell’ascoltatore di musica elettronica contemporanea. Pezzi forti del disco sono sicuramente quelli più orientati al rap, quindi “Bite The Thong” (con Damon Albarn), “Rhymin’ Slang”, “Still Kaps” con Khujo Goodie (gran strofa la sua, ennesima prova di quanto sono stati sottovalutati i Goodie Mob nel corso della loro carriera). In più da ascoltare con attenzione “GMO” con Beth Gibbons (vi devo dire di quale gruppo è la cantante? Devo proprio?), “Dawg Friendly” e “Wash Your Hands”, dove l’influenza delle sonorità inglesi è molto, molto forte. Candidato a essere uno dei migliori dischi del rap del 2012 da quando è stato annunciato, secondo me manca della perfetta alchimia, difficile da trovare con un solo album complice anche la lavorazione a distanza (Jneiro a New Orleans e Doom a Londra). Ma fossero tutti così, i problemi dei dischi rap odierni. Da avere, al 100%.
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2. Guv’nor
3. Banished
4. Bite the Thong
5. Rhymin Slang
6. Dawg Friendly
7. Borin Convo
8. Snatch That Dough
9. GMO
10. Bout the Shoes
11. Winter Blues
12. Still Kaps
13. Retarded Fren
14. Viberian Sun Pt. II
15. Wash Your Hands