Prendete cinque ragazzi annoiati di Northampton. Fateli crescere a suon di Quadrophenia (il film), di rock’n’roll targato Who, regalate loro il santino di Paul Weller da tenere li sopra il comodino e una vecchia Union Jack da appendere su una delle quattro pareti della cameretta. Date loro una chitarra da suonare, un basso, una batteria e una pianola. Infine dategli il primo nome che vi viene in mente. The Moons? Ok, ecco fatto.

I Moons, dai capelli a scodella e vestiti impeccabili (e non potrebbe essere altrimenti), di Andy Crofts sono figli, anzi forse sarebbe più appropriato definirli nipoti, del Modernismo e proprio per questo la loro musica non può che non essere contaminata da cima a fondo da quei suoni così squisitamente northern soul e brit.
Passati pressochè inosservati qui da noi con il loro album di debutto “Life On Earth”, registrato senti un po’ negli studi del ‘santino’ Weller, eccoli riaffacciarsi sul panorama dell’Albione musicale con questo nuovo “Fables of History”.
Prodotto da Stan Kybert, già  al lavoro con Oasis, New Order e Massive Attack e registrato nel giro di appena tre settimane negli studi West Heath Yard di Edwyn Collins (frontman degli Orange Juice che furono), “Fables of History” è tutto ciò che immagineresti venisse suonato da un gruppo di giovani Mods.
Guidati dal cantante, cantautore nonchè chitarrista Andy Crofts (che nel frattempo ha avuto anche l’onore di accompagnare il solito Paul Weller nella sua ultima tournèe), i cinque di Northampton si fanno apprezzare per la freschezza delle loro melodie che si perdono in giri di organi, cori, orchestrazioni e suite psichedeliche (“Be Not Me”, “Forever Came Today”, “Can You See Me”, “The First Goodbye”) e per la loro totale onestà  nei riferimenti che rimandano ai più acustici Kinks (“English Summer”) e Beatles (“Jennifer (Sits Alone)”, “Can You See Mee”).
Ovviamente non poteva mancare una collaborazione di lusso, ed ecco che con i due minuti e cinquantasette secodi di “Something Soon”, ballata cavalcante in cui alla voce compare niente meno che il pluricitato Paul Weller, il gruppo di Crofts riesce a mettere la ciliegina sulla torta a questo secondo apprezzabile lavoro.

Lodati da addetti ai lavori quali Dave Davies (Kinks), Rod Argent (Zombies) e dallo sfrontato Liam Gallagher che li ha voluti a tutti i costi come gruppo di apertura di alcuni concerti dei suoi Beady Eye, i Moons grazie al loro aplomb britannico e grazie alla bravura, che va loro giustamente riconosciuta e attribuita, riusciranno sicuramente a deliziare vecchi e giovani Mods d’oltremanica e non solo. Con Bradley Wiggings (ciclista Mod campione all’ultimo Tour de France e alle Olimpiadi di Londra) ci son già  riusciti. Non può essere che un buon ‘inizio’.