Basta poco per capire che il tocco lieve di Mara Luzietti possiede la giusta grazia per arrivare dritto al cuore. Pochi istanti di quella “Way Out” posta in apertura e già il piccolo scrigno di sensazioni dolci che pesca dal cilindro si manifesta in tutta la sua essenza delicata e profonda. Allora viene da pensare che sarà un breve viaggio, sole nove tracce per poco più di 23′ di durata, tra delicati arpeggi folk, linee vocali leggere e strumentazione ridotta all’osso. Una verità quasi del tutto assoluta, visto che certe timbriche prendono anche una direzione diversa, con inserti minimali di percussioni e tastiere. Una piccola Cat Power in erba che non si crogiola nel folk al femminile più abusato, non denigrando brevi incursioni in atmosfere più elaborate.
“Dots” ha il pregio della sintesi che, paradossalmente, potrebbe rappresentare anche il suo unico difetto, un po’ come quando assaggi un paio di ottimi cioccolatini artigianali e ti rendi conto di non averne altri nella scatola. In tal caso c’è sempre la possibilità di premere il tasto repeat del lettore, ma la curiosità di capire dove si sarebbe potuta spingere con un’altra mezza manciata di brani è forte. Mara ha tutte le qualità per conquistarsi una fetta di un pubblico talvolta troppo impegnato a compiacere l’artista paraculo di turno. Tra questi solchi, invece, solo un pugno in faccia di ineluttabile sincerità . E non fa nemmeno male.