Quando l’ultimo incarico di James Bond (Daniel Craig) si conclude tragicamente e viene resa pubblica l’identità  di molti agenti sotto copertura in tutto il mondo, l’MI6 viene attaccato, costringendo M (Judi Dench) a cambiare la sede dell’agenzia.
Questi avvenimenti fanno sì che l’autorità  e la posizione di M siano contestate da Mallory (Ralp Phiennes), il nuovo direttore dell’Intelligence and Security Committee.
L’MI6 è minacciato sia dall’esterno che dall’interno e M ha un unico alleato su cui contare, Bond, aiutato solo da un agente sul campo, Eve (Naome Harris), incaricato di rintracciare il misterioso e letale Silva (Javier Bardem), di cui nessuno conosce ancora le vere motivazioni.

E siamo arrivati a ventitrè film per la saga più longeva della storia del cinema che cade (non a caso) nell’anno del 50 ° anniversario dall’inizio della serie e per l’occasione la macchina produttiva guidata dalla figlia d’arte Barbara Broccoli e Michael G. Wilson
fanno le cose ancora più in grande, alzano ancora una volta l’asticella del livello della saga circondandosi di un team di lavoro che comprende le eccellenze del campo tecnico nonchè alcuni tra i migliori artisti del mono del cinema in circolazione.

A tirare le fila del gigantesco meccanismo cinematografico incentrato sulle storie del mitico agente segreto nato dalla penna di Ian Fleming viene chiamato uno dei migliori autori del cinema hollywoodiano contemporaneo, quel Sam Mendes regista premio oscar, che riazzera la saga e riporta James Bond a riannodare le fila del proprio passato
definitivamente, in quell’escursus personale inaugurato dal primo film della ‘nuova’ saga del Bond interpretato da Daniel Craig nel 2007 con “Casinò Royale”, e porre le basi per l’inizio di una nuova era bondiana di stampo autoriale.
Grazie al nerbo sicuro ed esperto in fase di sceneggiatura degli storici Neal Purvis e Robert Wade coadiuvati dalla new entry proveniente dal teatro John Logan, che ha impreziosito i dialoghi di un’intensità  emotiva particolare, scollando sempre più di dosso dal progetto il clichè che vuole la trama come un semplice pretesto per gli effetti speciali.
Ciononostante il ventitreesimo capitolo delle avventure dell’agente segreto più famoso al mondo ha tutti i crismi che un film di genere targato Bond deve avere: azione mozzafiato, cattivi micidiali, bellissime bond girls, location esotiche, l’Aston Martin DB5, lo smoking impeccabile di 007 ed infine una colonna sonora indimenticabile questa volta interpretata dalla star della musica inglese Adele.

Ovviamente un film di James Bond non è mai solo un insieme di tessere di un puzzle; tutti questi elementi ““ come il gin e il vermouth, agitati, non mescolati ““ devono essere al servizio di una storia. Ed è merito di Sam Mendes aver saputo combinare il tutto, dirigendo con impeccabile precisione sia i momenti d’azione che quelli più pacati ed introspettivi di personaggi scandagliati fino all’osso, ricchi di sfumature e permeati da un’amarezza e un leggero disincanto mai sino ad ora sondati se non su carta nei libri di Fleming.
Il leit-motive dell’intera pellicola verte sulla dicotomia passato-moderno, con una miriade di raffinati rinvii ai vecchi episodi omaggiati con sottile ironia innestando al contempo un’ attitudine sociale incentrata sul mondo contemporaneo e lo sguardo fisso sul futuro della serie e le sue nuove potenziali prospettive.
Mendes gioca e si diverte sapientemente con il materiale di un’epopea che sembrava al crepuscolo facendola risorgere come il suo Bond nella pellicola, che passa tutto attraverso il corpo, i muscoli e la faccia di Daniel Craig ormai definitivamente assurto come l’unico Bond cinematografico possibile e forse il migliore di sempre.

Rating:

Regia: Sam Mendes
Distribuzione: Warner Bors Pictures
Sceneggiatura: Neal Purvis, Robert Wade, John Logan
Fotografia: Roger Deakins
Montaggio: Stuart Baird
Costumi: Jamie Temime
Scenografie: Dennis Gasner
Musiche: Thomas Newman
Con: Daniel Craig, Judi Dench, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Bèrènice Marlhoe,
Ben Wishaw, Naomie Harris, Albert Finney
Durata: 143′









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