She says “it’s only in my head”
She says “Shhhhh I know, I know it’s only in my head”
(“Round Here”)
Per me certe canzoni sono come un segnale, un messaggio da mandare a qualcuno. E le persone sono come certe canzoni, ci scivoli dentro consapevole che un giorno potrà far male. Ma conta il momento, l’esatto istante in cui quel pezzo o quella persona ti fanno salire sul piccolissimo tetto del tuo mondo. Un processo inconsapevole in cui è magnifico restare incastrati. Prendete “Round Here” dei Counting Crows, questa canzone è come una vecchia soffitta per me, un posto in cui raccogliere frammenti di vita, bei ricordi, lacrime amare, abbandoni, baci, ritorni, finti addii, luoghi, odori e stagioni indimenticabili e altre trascurabili. E’ il posto in cui nelle piovose domeniche di novembre mi piace restare rintanato ad osservare quei frammenti apparentemente distanti ma capaci di superare le barriere dello spazio e del tempo e farmi sentire vivo. Come mi sentivo altrove, con qualcun altro e in un momento diverso. L’effetto del ricordo sulla mia pelle e dentro di me.
She’ll change so suddenly
She’s just like mercury
Yeah, but she’s alright with me
(“Mercury”)
E poi ci sono tutti quei piccoli cambiamenti improvvisi che inclinano le prospettive che sembravano enterne. Che sentivi come tali e che sapevi non essere tali. Perchè niente può restare per sempre uguale, anche una vecchia cartolina ingiallisce se esposta al tempo. E quelle parole lontane, seppur sempre le stesse, possono svuotarsi di ogni significato. E’ l’inesorabile processo dello scorrere della vita che fagocita le cose e manco te ne accorgi. Solo quando quelle vecchie foto restano aggrappate alle tue mani. Certe cose è meglio nasconderle per sempre che provare a riviverle nelle stagioni sbagliate.
If there’s anyone at home at your place, “¨darling,
why don’t you invite me in?
“¨Don’t try to bleed me”¨I’ve been there before”¨
And I deserve a little more
(“Rain King”)
Le persone ce le dobbiamo meritare e loro devono meritarci. E’ sempre stato così e per sempre sarà così. Non ho mai creduto negli addii anche se a volte sono inevitabili. Ma anche se non ci sei più io avrò sempre un pugno di canzoni per riportarti qui. Dove voglio e quando voglio.
P.S. E’ uscita una nuova compilation live dei Counting Crows, “Echoes Of The Outlaw Roadshow”, tra cover e brani conosciuti. Dovreste ascoltarla anche solo per il fatto che in “Rain King” Adam Duritz ci infila “Lippy Kids” degli Elbow.
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2. Round Here
3. Untitled (Love Song)
4. Four Days
5. Hospital
6. Carriage
7. Start Again
8. I Wish I Was A Girl
9. Sundays
10. Mercury
11. Friend of the Devil
12. Rain King
13. Le Ballet d’Or
14. Up All Night (Frankie Miller Goes To Hollywood)
15. You Ain’t Goin Nowhere