Se l’anno era iniziato con una grande, per quanto atipica, testimonianza della vitalità della scena hip-hop milanese (il collettivo Mani Pulite), Roma non era stata a guardare e il disco di Noyz Narcos era un’eccellente risposta: adesso è nuovamente il turno di Milano con un duo giovane, ma davvero promettente.
Con l’aiuto in fase di registrazione di The Night Skinny, il talentuosissimo producer e sound-engineer meneghino, Filow Raine e Zoo del Rio hanno realizzato undici tracce sulle basi di vari produttori (WZA, lo stesso Night Skinny) e con pochi, ma convincenti featuring: le tematiche e i suoni sono variegati, ma compatti, con molte similitudini azzeccate, numerose riflessioni attente sullo stato di salute della doppia acca italiana (“Ritocchi” e “Marionette”), qualche citazione (Neffa e Dre Love, ma anche Martin Luther King, Alda Merini e Luciano Rustig) e quasi nessuna banalità o caduta di stile.
Il trittico centrale dell’opera è probabilmente il vertice di “Polvere al Vento”: le nostre Pantere azzeccano consecutivamente l’ottimo singolo, incalzante ed autobiografico, “Rockin’ In the Eighteen” (con il sempre ottimo Musteeno), l’elegia soulful dedicata a Milano di “Velasca” e la suadente utopia di integrazione razziale di “Immagino”.
Gli incastri perfetti e una discreta potenza permettono alle Pantere Velasca di realizzare un gran bel disco d’esordio: “Polvere al Vento” merita indubbiamente di essere apprezzato con ripetuti ascolti da chiunque abbia una sana passione per l’hip-hop italiano.
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2. Rintocchi
3. Polvere al Vento
4. Sale & Scende
5. Rockin’ In the Eighteen
6. Velasca
7. Immagino
8. Mani
9. Marionette
10. 21/12
11. Sette Note