Idolo. Mi viene da definire così Adam Green dopo il concerto con il quale ha inaugurato la stagione estiva del Carroponte di Sesto S. Giovanni (Mi).
La serata si apre con gli Hot Gossip, band indie rock milanese che suona davanti a un pubblico di pochissime persone. Il motivo della scarsa affluenza è da cercare nella concomitanza, la stessa sera, con un altro grande concerto gratuito e molto sponsorizzato, o più probabilmente nel clima decisamente umido e freddo, che può frenare la voglia di concerti a cielo aperto”… a Milano l’estate non si decide ad arrivare.
Quando sul palco arriva Adam Green però la platea si è popolata. Sarà l’atmosfera “intima” della serata o il cantante new yorkese è particolarmente in forma, fatto sta che la performance di Adam Green è decisamente sopra le righe.
Si presenta con sombrero di paglia e barba lunga incolta e inizia quello che è stato uno show senza interruzioni. Esordisce con un “ciao”, detto con un marcato accento americano che già fa ridere il pubblico. E le risate non finiscono per tutta l’ora e mezza di concerto. Adam, mentre canta, balla in modo goffo e disinibito, si inventa dei passi di danza, improvvisa piroette, salta a destra e a sinistra, gioca con l’asta del microfono. Non sta fermo un attimo. Ma soprattutto, sa come interagire e far ridere il suo pubblico. Ad esempio, scherzando con il suo italiano sconnesso e facendo sentire le frasi improbabili che ha imparato, tra cui spicca il “ciao paesano” e addirittura un “dai cazzo, Gianluca” (forse omaggio agli Hot Gossip e a uno dei suoi componenti?).
Ogni tanto, stacca il jack alla propria chitarra, la band che lo accompagna ammutolisce e lui suona in acustico da bordo palco, con la sua voce sola. Cala immediatamente un religioso silenzio. Le voci del pubblico si uniscono ai ritornelli e gli applausi quasi commossi chiudono i pezzi.
Il pubblico ride, non crede ai suoi occhi, ma il divertimento maggiore arriva quando ““ più di una volta ““ Adam molla il microfono sul palco e si lancia a fare stage diving! Si fa trasportare, guida con gli occhi le mani che lo sorreggono, tutti si divertono un mondo.
Tutto questo, manco a dirlo, fa da cornice a un concerto stupendo anche dal punto di vista musicale. La voce baritonale di Adam Green è particolare e unica, inconfondibile e bella da ascoltare. I testi sono geniali nella loro semplicità . La band, composta da chitarra, basso, tastiere e batteria, lo segue, divertendosi alle sue mosse improvvisate e reggendogli il gioco musicalmente senza perder colpi.
In scaletta troviamo pezzi dall’ultimo album Binki Shapiro che si alternano ai suoi più grandi classici, come “Jessica”, “Caroline”, “Buddy Bradly”, “Friends of mine”, “Dance with me”. In poche parole, un concerto memorabile, di quelli che risolleverebbero gli umori anche delle giornate più nere.