Jack Tatum e i fidi Wild Nothing sono vezzeggiati in maniera spasmodica dalla Captured Tracks tanto che non passa un giorno senza farli menzionare dalla stampa specializzata, li coccola con un fascino strambo e li preferisce a molti altri gruppi che girano distratti sulle coordinate di un posto al sole, e dopo avergli pubblicato Nocturne (con dati alle mani un successone) eccoli di nuovo premiati con l’uscita del nuovo lavoro “Empty Estate”, ed è anche, diciamo, la piccola svolta della band che taglia via certe chiusure intellettualoidi per dare spazio e formento a bei spiragli pop-psichedelici che anche se hanno bisogno di un giro in più per farsi prendere, poi l’ascolto viene premiato.
Lontani Animal Collective e MGMT fanno la loro comparsa tra le arie inframmezzate, ma la sovrapposizione dei suoni, delle atmosfere e non ultime le stratificazioni di stampo grigio.wave rende queste tracce come una misura inevitabile per portarsi con il cuore in certi paesaggi nordici “On Guyot”, in certi pads onirici e freddi “Hachiko”, ma sono solo sensazioni di passaggio, quello che risuona prima e dopo è quella fantasmagoria sintetica che fa muovere passi di danza e alleggerire un qualcosa che rimane compresso tra cuore e testa, come l’epico volante di “The body in rainfall”, la spensieratezza elettro di “Ride” e “Data world” e l’impatto della texiture da clubbing Ottantiano che dentro”A dancing shell” fa numeri notevoli con un sax che si fa scoppiare l’ancia in sghiribizzi e schizzi jazzly.
Si, non c’è male davvero, la Captured Tracks ha orecchie fine e i Wild Nothing arte da spendere, non ci rimane che inforcare le cuffie e prenderci una mezz’oretta di piacere extra, lo meritano.
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2. Ocean repeating (Big-eyed irl)
3. On guyot
4. Ride
5. Data world
6. A dancing shell
7. Hachiko