è decisamente un momento propizio per l’underground rock italiano: nonostante le vendite mai alte, sono tante le opere valide che nascono nello spirito DIY e raggiungono una buona mole di ascoltatori attenti e appassionati. Ma, se a una prima osservazione, può sembrare che molte realtà attuali s’ispirino tutte agli stessi suoni, la scena è in realtà sfaccettata e può rivelare vere sorprese.
Una di queste risponde certamente al nome di Mosca Nella Palude, trio toscano che esordisce con il breve ma fulminante “Ultrafuck”: alle atmosfere cupe e pesanti di molto rock contemporaneo, i tre rispondo con tanta energia e ritmi colorati, quasi che ci trovassimo nuovamente nei nineties più meticciati. è, infatti, il miglior crossover americano la miglior pietra di paragone per questo debutto.
Nella mezz’ora scarsa di durata dell’opera, tra titoli ironici (“Madafuga” e “Beastie Toys” su tutti) e un sound quanto mai diretto, si viaggia tra scansioni quasi rap ed impennate punk, tra tiratissimo funk-rock e sorprendenti incursioni acustiche (il blues gotico di “Fac Alabama” e la disincantata “Marzo”).
Difficile selezionare un pezzo o un altro (anche se “Smith & Wesson” è proprio una bomba), complice la brevità di queste schegge impazzite che, insieme, vanno a realizzare un quadro d’insieme tanto convincente quanto davvero divertente.
è soltanto un esordio ma, per quanto possa apparire anacronistico nei riferimenti sonici, “Ultrafuck” dei Mosca Nella Palude è davvero una ventata di aria fresca: potente come un pugno ben assestato e trascinante come la compagnia di amici fidati una notte di bagordi.
- Website
2. Rex Idiotorum
3. FAC Alabama
4. Beastie Toys
5. Revolution
6. AAyeee
7. Marzo
8. Afghan
9. Pug – No
10. Smith & Wesson
11. Song of Peace