Ci sono amori che difficilmente si dimenticano.
è stato bello crescere ascoltando i Pearl Jam, divorando ogni minuto possibile di album come “Ten”, “VS” e “Vitalogy”. Apprezzare con fiducia la loro svolta musicale intrapresa con “No Code” e la ventata di ottimismo presente in “Yield”. Peccato che dopo i 5 di Seatlle, abbiano continuato a pubblicare dischi. Perchè difficilmente dopo il 1998 (anno di pubblicazione di “Yield”) è rimasto qualcosa di memorabile. Riprendere l’ascolto di dischi come “Binaural” (l’inizio del declino) o “Riot Act” può risultare un esercizio di estrema complessità . Probabilmente “Pearl Jam” rimane uno degli episodi migliori riusciti nell’ultimo decennio, mentre il pur carino “Backspacer” è stato ascoltato, apprezzato e poi dimenticato nello scaffale dei cd. In quasi 15 di anni di carriera, sono poche le cose che rimarranno episodi indimenticabili (vedi ad esempio brani come “World Wide Suicide” o “Just Breathe”).
Il perchè è abbastanza chiaro: i Pearl Jam hanno smesso di fare capolavori. Oramai gli ultimi dischi pubblicati, da “Binaural” a quest’ultimo capitolo, “Lightning Bolt”, sono ulteriori prove concrete che dei vecchi Pearl Jam è rimasto quasi nulla. Sicuramente in questi anni trascorsi, l’età , i capelli bianchi e l’esperienza saranno aumentate. E di quella musica piena di pathos, nè abbiamo un’altra tipologia da sentire. Che possa piacere, questo rimane un dato estremamente personale. I Pearl Jam di oggi suonano del rock impermeabile alle nuove sonorità . Un sound old style, semplice e coinciso, con una media di tre/quattro minuti a brano.
A questo punto vi domanderete di ” Lightning Bolt”, che tipo di disco possa essere. Sono bastati pochi ascolti, per provare le stesse identiche sensazioni trovate in “Backspacer”. Tanto buon rock (vedi “Getaway”, “Mind Your Manners” e la title track), qualche ballatona che spezza il ritmo (la suadente “Sirens” e l’introspettiva “Pendulum” su tutte) e la voce di Eddie Vedder che primeggia in tutto il disco. Probabilmente gli ascolti continui miglioreranno la valutazione di questo disco. Ma è difficile pensare che da questo episodio possiate trovare qualcosa che rimarrà inciso nel vostro cuore.
Avendo avuto per anni un rapporto empatico con Vedder e soci, mi toccherà aspettare di sapere quando verranno a suonare in Italia. In fin dei conti la realizzazione di dischi non memorabili e i successivi tour mondiali, hanno fruttato molto alle band che hanno fatto la storia della musica rock. Ed i Pearl Jam, sono e faranno parte del gotha di questo circolo, indipendente dalla qualità dei loro lavori recenti.
Tanto la storia è stata scritta.
Credit Foto: Danny Clinch